Corriere del Trentino

Patt, domani la sfida Marchiori-Pedergnana

Congresso, attesi circa 250 delegati. Panizza: «Si apre una fase importante»

- V. Ior.

TRENTO Sarà una sfida a due quella di domani al Teatro comunale di Pergine Valsugana. I delegati chiamati a scegliere il nuovo segretario del Patt saranno circa 250. I contendent­i sono Simone Marchiori, delfino del segretario uscente Franco Panizza, dato per favorito, e Carlo Pedergnana. Roberta Bergamo, invece, dopo essersi ritirata dalla corsa, rimane l’unica candidata in lizza come vicesegret­aria del partito. Candidatur­a unica anche per il ruolo di presidente che sarà ricoperto da Panizza.

Il congresso si aprirà con i saluti dei rappresent­anti dei partiti autonomist­i dell’arco alpino, dalla Svp all’Unione Slovena. Dopo gli interventi del presidente e del segretario uscenti, saranno presentate le diverse mozioni. I due sfidanti si confronter­anno attraverso delle interviste. Poi inizierà il voto.

Durante la mattinata verranno presentati anche i candidati alle Europee di maggio del Patt e della Svp, che saranno collegati alla lista di Forza Italia.

«Questo congresso cade in una fase importante per il partito — ricorda il segretario uscente Panizza— perché è in corso un cambiament­o generazion­ale oltre che un cambio di scenario».

La parola d’ordine per entrambi i candidati è ovviamente autonomia. È da lì che bisogna ricomincia­re, assicurano tutti. La tutela della specialità trentina dovrà essere il punto di partenza per qualsiasi futuro accordo o dialogo con le altre forze politiche. La linea per ora è quella del blockfrei.

«Siamo un partito che sa di avere più di 70 anni di storia e vuole rimanere fedele ai propri valori. — sottolinea Panizza — Dobbiamo rimarcare la differenza tra i veri autonomist­i e coloro che si spacciano per tali, ma poi finiscono per privilegia­re le ideologie o i rapporti nazionali rispetto agli interessi del Trentino». La nuova segreteria sarà quindi chiamata a valorizzar­e il ruolo di un partito territoria­le che antepone la difesa dell’autonomia agli schieramen­ti e alle scelte di campo.

«Il Patt — continua il segretario uscente — rinnova i propri organi per affrontare le sfide che ha davanti, senza fretta. L’appuntamen­to di domani quindi non ha la pretesa di definire tutte le linee e le strategie politiche per il futuro. Per quelle ci vorrà del tempo, intanto iniziamo un nuovo cammino».

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