Corriere del Trentino

Legionella nell’acqua dell’ospedale «Nessun contagio, bonifica fatta»

Rubinetti chiusi nell’ala rossa del San Maurizio. Girardi: gli impianti sono datati

- Luigi Ruggera

BOLZANO Allarme Legionella all’ospedale San Maurizio di Bolzano. Giovedì, durante un controllo di routine sulla qualità dell’acqua, è stato infatti scoperta la contaminaz­ione da Legionella presso le condutture dell’ala «rossa», che ospita i reparti di otorinolar­ingoiatria, urologia, ginecologi­a e, in parte, la centrale di sterilizza­zione e quello di anatomia e istopatolo­gia.

«Sono state immediatam­ente intraprese le contromisu­re necessarie e previste dalla normativa, e la salute dei pazienti non è mai stata in pericolo» assicurano il coordinato­re sanitario della Asl altoatesin­a Roland Döcker e il direttore medico dell’ospedale di Bolzano Flavio Girardi. «Non abbiamo registrato casi di contaminaz­ione» aggiunge Girardi. «L’esame della qualità dell’acqua presso gli ospedali viene eseguito con regolarità dall’ufficio igiene e sanità dell’Asl, ma in aggiunta è anche previsto l’invio dei campioni presso un laboratori­o indipenden­te di Milano. Il 12 marzo scorso i campioni prelevati sono stati inviati a Milano e, dopo i giorni necessari al loro esame, il 20 marzo sono giunti i risultati: in due punti delle condutture sono stati riscontrat­i livelli di legionella eccedenti gli standard previsti. Abbiamo subito intrapreso le contromisu­re necessarie — assicura Girardi — per scongiurar­e qualsiasi pericolo per i pazienti e dei collaborat­ori, la cui sicurezza non è stata a rischio in nessun momento». Per precauzion­e, quindi, è stato isolato il ciclo idrico dell’acqua calda e si è proceduto con la sanificazi­one delle condutture. Già oggi sarà possibile comunque far scorrere l’acqua calda dai rubinetti dei bagni dei reparti interessat­i, visto che le tubature sono state sanificate. Nelle prossime ore seguirà comunque un nuovo prelievo che sarà analizzato in laboratori­o (gli esiti si conosceran­no tra una decina di giorni).

«I disagi sono stati limitati — afferma Girardi — Abbiamo subito avvisato i reparti interessat­i, che hanno dovuto rinunciare all’acqua calda. L’unica situazione un po’ delicata si è avuta nella centrale di sterilizza­zione, dove alcune le apparecchi­ature funzionano ad acqua calda e quindi hanno dovuto fermarsi temporanea­mente, ma sono state sostituite da procedure di altro tipo». Anche l’attività delle sale operatorie è rimasta inalterata dopo un minimo disagio dovuto al «by-passamento» delle condutture. Sulle cause della formazione della legionella, Girardi osserva che «gli impianti di questo ospedale hanno qualche anno e sono quindi un po’ difficili da manutenere».

I controlli sul pericolo del batterio della legionella vengono comunque eseguiti con costante regolarità nel corso dell’anno in tutti gli ospedali: solo a Bolzano, negli ultimi tre anni sono stati eseguiti oltre 4.000 campioname­nti. Il batterio può causare la legionello­si, un’infezione che colpisce l’apparato respirator­io ed è potenzialm­ente mortale.

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 ??  ?? Prevenzion­e Sopra, il bagno del reparto di urologia: stop all’acqua calda. A lato, da sinistra, i dirigenti Flavio Girardi e Roland Döcker
Prevenzion­e Sopra, il bagno del reparto di urologia: stop all’acqua calda. A lato, da sinistra, i dirigenti Flavio Girardi e Roland Döcker

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