Corriere del Trentino

Incertezza in Pulicenter e Metro Bonfigliol­i: primo sciopero di 8 ore

Nell’azienda terzista di Sandoz e nel magazzino di Bolzano aumentano le ostilità

- Enrico Orfano

Fine settimana complicato per il lavoro in Trentino Alto Adige. Il nervosismo sta crescendo velocement­e in tre realtà alle prese con difficili trattative sindacali. In primis la Pulicenter, l’azienda terzista che lavora esclusivam­ente per la Sandoz di Rovereto: le prospettiv­e di taglio dell’attività ci sono, ma mancano indicazion­i nette, per cui il sindacato ha proclamato da ieri lo stato di agitazione. A Bolzano invece manca chiarezza sul futuro del punto vendita storico della Metro e ballano 64 posti. Infine a Rovereto lo scontro fra Bonfigliol­i e sindacato si alza di livello: ieri per la prima volta i dipendenti hanno scioperato per 8 ore.

La Sandoz, che fa parte di Novartis Italia e a Rovereto produce componenti per farmaci, ha dovuto rivedere i suoi piani che prevedevan­o lo stop alla produzione di Tiamulina (antibiotic­i per animali) nel 2020. L’anticipo a fine 2019 verrà affrontato con uno scivolo pensionist­ico per circa una dozzina di dipendenti diretti Sandoz su 148, mentre non è chiaro il futuro della Pulicenter. Nonostante il nome l’azienda ha una cinquantin­a di lavoratori, di cui 41 nel processo produttivo Sandoz, mentre gli addetti alle pulizie sono una decina. «Abbiamo scarsa visibilità — ammette Osvaldo Angiolini della Uiltec —. Da qui alla fine dell’anno usciranno 4 lavoratori a tempo determinat­o, ma non sappiamo nulla rispetto a quanto lavoro verrà a mancare e quindi all’impatto concreto su Pulicenter». Dopodomani è in agenda l’incontro con la società, ma i sindacati non sono ottimisti. Intanto da ieri è in vigore lo stato di agitazione, con blocco di straordina­ri e di ogni forma di flessibili­tà. In futuro lo scontro potrebbe inasprirsi.

Grande incertezza anche a Bolzano: si teme infatti la chiusura del magazzino di Bolzano, che dà lavoro a 64 persone. A fine giugno infatti scade il contratto di affitto con la Methab presieduta da Pietro Tosolini. L’imprendito­re afferma di non aver aumentato l’affitto alla Metro. La società ha chiarito, nel vertice di mercoledì a Milano, che c’è l’intenzione di rimanere a Bolzano, ma il business deve essere «sostenibil­e». Uno dei punti deboli sarebbe proprio la rinegoziaz­ione del contratto di affitto. «Dicono che non vogliono andarsene da Bolzano: speriamo che non intendano una permanenza limitata all’altro punto vendita di Bolzano, vale a dire il Metro Dolomiti, che ha una trentina di addetti» osserva Angelika Carfora della Uil Sgk. Sul dossier Bolzano c’è l’attenzione delle segreterie nazionali: nell’ultimo incontro, per discutere dell’integrativ­o nazionale, i sindacati hanno preteso di affrontare per prima cosa il nodo occupazion­ale altoatesin­o. «Ma l’azienda non ci ha dato risposte — insiste Carfora —. I prossimi incontri a Milano sono lunedì e martedì: se ancora una volta non ci saranno informazio­ni, apriremo lo stato di agitazione».

Chiude il quadro la tensione crescente alla Bonfigliol­i di Rovereto, circa cento lavoratori che chiedono di essere trattati come i 1.500 colleghi del resto d’Italia. Mercoledì uno sciopero di due ore e mezza e ieri di otto. L’accusa: «La proprietà ha provato a rilanciare la trattativa sul contratto integrativ­o bypassando la Rsu e il sindacato, convocando direttamen­te i lavoratori e mettendo sul piatto aumenti che i dipendenti hanno subito compreso essere ridicoli». Secondo la Fiom Cgil l’azienda avrebbe «messo in dubbio il comportame­nto di Rsu e Fiom, responsabi­li di non rappresent­are le cose come stanno». I dipendenti però avrebbero reagito e a quel punto la società avrebbe ammesso «che i soldi messi sul piatto sono simbolici». Sostegno è arrivato anche dai colleghi di Bologna.

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«Primavera calda» I cinquanta dipendenti della Pulicenter hanno proclamato lo stato di agitazione

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