Vendita Solland Silicon, M5s di Merano rivendica il merito
Gli impulsi per riaprire il caso Solland Silicon sono venuti dal tavolo tecnico presso il ministero dello Sviluppo Economico che è stato riattivato e ha consentito che la situazione dell’industria di Sinigo tornasse sotto la lente d’ingrandimento e si creasse di nuovo l’interesse di alcuni possibili acquirenti. A dirlo sono i rappresentanti del Movimento 5 Stelle che ieri a Merano hanno rivendicato il loro ruolo. Secondo la consigliera M5s Adriana Valle al Mise è stato compreso l’interesse strategico di questa industria e anche la sua valenza tecnologica e sul piano della ricerca mettendo in moto il meccanismo virtuoso che ha portato all’interesse dell’acquirente del Qatar. «Si tratta di una multinazionale, operativa nel settore in Quatar e con partecipazioni a livello internazionale — ha detto il consigliere provinciale Diego Nicolini — Non possiamo svelarne il nome perché vogliamo che l’operazione vada a buon fine ed essere sicuri. Già troppi esempi ci sono stati in precedenza che sono falliti e questa volta non vogliamo rischiare». Presente anche una delegazione dei 70 lavoratori coinvolti che hanno definito un mezzo miracolo questo risultato . «È stato un gioco di squadra — ha sottolineato Valle — che ha coinvolto anche il curatore fallimentare e i lavoratori, ma che ha potuto trovare questo sbocco grazie al M5s e non da altri che oggi saltano sul carro dei vincitori».