Corriere del Trentino

In queste settimane è boom di colori in valle e in quota: rododendri, orchidee, meleti, erbe, ciliegi, narcisi e peonie selvatici da ammirare Passeggian­do sulle tele della natura

- Linda Pisani

Nei parchi e nelle riserve, escursioni in compagnia degli esperti per osservare il risveglio di boschi e praterie immersi nelle fioriture in un’esplosione di boccioli

Passeggiar­e nella natura in primavera significa immergersi in un’esplosione di profumi e colori. In Trentino nei parchi, nelle riserve, nei boschi e nei prati si può assistere in diretta alla ripresa dei cicli naturali, grazie a una serie di escursioni guidate dedicate all’osservazio­ne degli animali e delle fioriture e alla raccolta delle erbe spontanee.

Che decidiate di andare in quota o restare a valle, vale davvero la pena assistere alla fioritura dei meleti in Val di Non, dei rododendri e delle orchidee in Val di Fiemme, dei botton d’oro sul monte Baldo. Il «calendario delle fioriture» inizia tra fine marzo e aprile con le piante da frutto nel fondovalle e sulle fasce collinari fino ai 500 metri. Meleti e ciliegi creano un effetto scenografi­co davvero spettacola­re. Nei mesi successivi vengono interessat­e zone più in quota, ognuna con proprie specie tipiche, dalla margherita al ranuncolo, alle orchidee selvatiche. Quello della fioritura, in Trentino, è uno spettacolo che praticamen­te non finisce mai. Basta salire di quota per ritrovarsi sempre «in una nuova primavera».

Bisogna aspettare, infatti, giugno e luglio per godere delle fioriture che interessan­o i pascoli sopra i 1500 metri che si ricoprono di botton d’oro, rododendri, delle profumate negritella e delle genziane. Molte di queste specie floreali sono rare - alcune rarissime - e sono inserite fra quelle protette e non vanno assolutame­nte raccolte. Tra aprile e giugno, è possibile assistere allo «spettacolo del risveglio» anche nei parchi naturali e nella rete delle riserve del Trentino. Qui si aprono le porte a chi vuole vivere un weekend di esperienze sorprenden­ti.

Sono molte le attività organizzat­e come la raccolta delle erbe spontanee per la cucina, l’osservazio­ne degli animali nel loro habitat naturale o le escursioni tra le fioriture alpine più spettacola­ri accompagna­ti da un esperto botanico. Sull’altopiano del Lomaso, ad esempio, il 27 e il 28 aprile si terrà «Andar per erbe in Val Lomasona». Una giornata per conoscere e raccoglier­e nel corso di un’escursione le erbe commestibi­li e nel pomeriggio un laboratori­o di cosmesi e cucina a Maso Pertener. Stesse date anche per un’altra iniziativa in val di Peio. «Il risveglio del bosco all’alba nel Parco Nazionale dello Stelvio» sarà un modo non solo per vivere l’esperienza di un’alba nei boschi del Parco Nazionale dello Stelvio ma anche per osservare gli animali e in particolar­e i cervi con, anche, le termocamer­e.

L’Altopiano di Brentonico e il monte Baldo diventeran­no, invece, teatro di «Andar per erbe sul Monte Baldo» il weekend dal 18 al 19 maggio. È un workshop sulle fioriture con escursione di conoscenza e raccolta di erbe commestibi­li. Per chi preferisce «perdersi» tra boschi e prati, sono davvero tanti gli itinerari «primaveril­i». Nel settore settentrio­nale delle Dolomiti di Brenta a quasi 2000 metri, tra le valli di Non e Sole, ad esempio, si trova la Pian della Nana che per geologi, paleontolo­gi e botanici è una palestra di osservazio­ne unica nel suo genere. Ai piedi del Monte Peller, si trovano ben 431 specie che tra maggio e agosto alternano lo sbocciare di fiori sempre diversi.

Fantastici anche i prati della Val di Ledro tanto che il territorio è stato incluso nella Biosfera Unesco Alpi Ledrensi e Judicaria. Di particolar­e pregio è l’Alpe di Tremalzo dove crescono 24 specie rare. In Val di Ledro facili da raggiunger­e sono i pascoli in località Dromaè, un alpeggio sopra il paese di Mezzolago. Da maggio a giugno si trasforman­o in un unico tappeto bianco e fucsia di narcisi e peonie selvatiche che offrono giochi cromatici davvero insoliti. E, con un po’ di attenzione, si possono osservare anche orchidee selvatiche, anemoni e gigli. Lungo l’itinerario si incontrano diversi camminamen­ti della Grande Guerra.

Sul Monte Baldo, infine, vale la pena di incamminar­si lungo uno dei quattro percorsi che formano il “Trekking delle malghe e dei fiori del Baldo” ideato per far conoscere, attraverso forme di turismo consapevol­e e sostenibil­e, questo patrimonio di biodiversi­tà e natura che caratteriz­za le praterie alpine. Buona primavera!

 ??  ?? La malga In Vallagarin­a, a Sega di Ala sui monti Lessini. Una camminata tra i pascoli e lungo il crinale porta a Malga Lavacchion­e, prima tappa del Giro delle malghe della Lessinia
La malga In Vallagarin­a, a Sega di Ala sui monti Lessini. Una camminata tra i pascoli e lungo il crinale porta a Malga Lavacchion­e, prima tappa del Giro delle malghe della Lessinia

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