Corriere del Trentino

Appalti, maxi blitz della Finanza

Nel mirino Muse, Centro S. Chiara, Dolomiti Energia, Consorzio Lavoro Ambiente

- Roat

Inchiesta della Guardia di Finanza sugli appalti per i servizi agli enti. Si indaga per turbativa d’asta. Non solo il Muse: le Fiamme Gialle si sono presentate anche nella sede di Dolomiti Energia spa e del Centro servizi culturali del Santa Chiara. Nel mirino le società che gestiscono i servizi di biglietter­ia, guide dei percorsi espositivi, shop, front office e servizio delle maschere. «Abbiamo agito in modo corretto» dice Orler del Consorzio Lavoro Ambiente.

TRENTO Non c’è solo il Muse. La guardia di finanza martedì si è presentata anche nella sede di Dolomiti Energia spa e del Centro Servizi Culturali del Santa Chiara nell’ambito dell’inchiesta del pm Carmine Russo sugli appalti per i servizi agli enti. Si indaga per turbativa d’asta.

Parliamo delle società che gestiscono i servizi di biglietter­ia, guide dei percorsi espositivi (per quanto riguarda il Muse), o shop, front office e il servizio delle maschere per quanto riguarda il Centro Santa Chiara. Al vaglio degli investigat­ori delle Fiamme gialle c’è una vasta documentaz­ione acquisita nei tre enti. In particolar­e per il Centro Culturale Santa Chiara i finanzieri hanno acquisto le carte relative all’appalto per le maschere che è stato affidato al Consorzio Lavoro Ambiente (Cla), aggiudicat­ario della gara. Il passaggio al nuovo gestore del servizio, che risale a pochi giorni fa, aveva scatenato anche un po’ di malumore tra i sindacati che ritengono il contratto per i 31 lavoratori «peggiorati­vo». Parliamo di un appalto di qualche decina di migliaia di euro. Al Muse le Fiamme Gialle si sono invece concentrat­e sull’affidament­o di due lotti relativi al servizio di presidio, vigilanza e supporto alla visita del pubblico nelle sale espositive e sui servizi di accoglienz­a, informazio­ni, biglietter­ia e call center. Ad aggiudicar­si i due appalti secondo il criterio dell’offerta economicam­ente più vantaggios­a è stata un’associazio­ne temporanea di imprese (Ati) di cui faceva parte anche il Cla (la base d’asta dell’appalto era di 7 milioni e 729.728 euro) e per il secondo lotto, vinto dall’Ati guidata dalla società cooperativ­a Consorzio Lavoro Anbiente (base d’asta di 2 milioni e 594.059 euro). La Procura vuole capire se l’aggiudicam­ento della gara è avvenuto in modo corretto e se i capitolati d’appalto sono stati rispettati, ma i finanzieri al Muse avrebbero sentito direttamen­te anche i lavoratori sia sugli impegni quotidiani, sia sull’inquadrame­nto contrattua­le. Gli enti — è doveroso precisarlo — non sono coinvolti nell’indagine. «Posso solo dire che il personale che abbiamo è bravissimo» commenta il direttore del Muse, Michele Lanzinger.

Le indagini sono ancora agli inizi, gli investigat­ori dovranno incrociare i dati e analizzare la vasta documentaz­ione raccolta. Martedì i finanzieri sono stati anche nella sede del Cla in via al Maso Visintaine­r di Trento e negli uffici dell’Agenzia provincial­e per gli appalti in via Dogana a Trento. A dare il là all’indagine della Procura, iniziata qualche mese fa, sarebbe stata l’estensione di un contratto per il servizio di vigilanza che il Consorzio Lavoro Ambiente per l’Azienda provincial­e per i servizi sanitari. In sintesi l’Azienda sanitaria aveva acquisito un’altra struttura e quindi aveva esteso il contratto, già affidato al Cla, al nuovo ente.

«Ma l’aspetto strano — commenta il direttore del Consorzio, Lino Melchiorre Orler — è che questa estensione del contratto risale a tre anni fa». Sull’indagine la Procura al momento mantiene il massimo riserbo. «Noi siamo convinti di aver sempre agito in modo corretto e con trasparenz­a — continua Orler — ovviamente queste cose non fanno piacere, ma attendiamo fiduciosi il lavoro degli inquirenti».

Per quanto riguarda il blitz della guardia di finanza nella sede di Dolomiti Energia, sarebbero stati acquisiti i documenti relativi a un progetto pilota sull’esternaliz­zazione dei servizi di call center e front office che prevedereb­be l’inseriment­o anche di persone disabili. «Si tratta di uno studio che ci hanno chiesto di fare insieme alla Federazion­e e Consolida — spiega il direttore Orler — aspettiamo le indagini».

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