Trentini allergici alle revisioni: boom di multe
Polizia locale, ieri la festa per il 218esimo anno. Cinture e alcol ancora nel mirino
Raddoppiano i trentini pizzicati senza revisione dell’automobile o senza assicurazione. È quanto emerge dal bilancio della polizia locale.
TRENTO L’occhio del Grande Fratello che vigila sugli automobilisti trentini tutto può. Il Grande Fratello dei motori qui si chiama «Targasystem», un apparecchio provvisto di un sistema di lettura ottica capace di «puntare» un’autovettura per verificare se è assicurata e revisionata. Come? Grazie a uno scanner che invia l’immagine a un data-base del Ministero dei trasporti, il quale in pochi istanti comunica l’eventuale irregolarità del veicolo.
E così, scorrendo i dati del 2018 forniti dalla Polizia locale di Trento e Monte Bondone — che ieri a Piedicastello ha festeggiato i suoi 218 anni di vita — non sorprende l’esplosione, rispetto al passato, del numero di auto trovate a circolare proprio senza la regolare revisione o non coperte dall’assicurazione Rca. Sono 1.020 i veicoli fermati senza revisione, un aumento del 104% rispetto al 2017. Privi di assicurazione invece 314 veicoli, cioè un +74,6% rispetto all’anno prima. E non sarà un caso, in questo contesto, anche il +73% nella casella dei sequestri amministrativi (365 i veicoli sottoposti a questa misura cautelare).
Numeri che si riferiscono ovviamente a Trento, Aldeno, Cimone e Garniga, i quattro Comuni dove opera la Polizia locale di Trento. Numeri ovviamente condizionati proprio dall’acuirsi, l’anno scorso, dei controlli elettronici del «Targasystem», che ha aumentato esponenzialmente le possibilità di accertare queste due violazioni.
Di contro, in un quadro complessivo che nel 2018 ha visto circa 40.000 violazioni, è positiva la netta diminuzione degli accertamenti per eccesso di velocità: un -45,4% riguardo i limiti fino ai 40 chilometri all’ora, addirittura un -77% oltre i 40 chilometri all’ora. Insomma se da un lato si circola senza revisione e assicurazione, dall’altro i trentini non corrono. Pressoché nulla la presenza di automobilisti sotto l’effetto di droghe (solo uno accertato nel 2018), mentre purtroppo sale la percentuale (+32,3) di chi guida in stato d’ebrezza alcolica.
In calo anche coloro trovati a guidare senza aver preso la patente (-17,5%) o con la patente scaduta (-3,3%), tuttavia sale il numero di chi circola ma non porta con sé i documenti necessari (+24,3%). Fortunatamente sembra invece sempre più consolidata la cultura dei motociclisti sull’importanza del casco (-31,6% quelli beccati senza). Al contrario un vizio eterno che rimane, anzi cresce, è l’idiosincrasia per le cinture di sicurezza: sono aumentati del 23% quelli beccati senza. Nei Comuni interessati si contano anche due incidenti mortali (rispetto agli zero del 2017) e purtroppo crescono anche quelli con feriti (322, +6,30%).
Ne emerge un quadro contrastante: se da un lato va sottolineato l’ottimo lavoro della Polizia locale, dall’altro è chiaro anche che la proverbiale disciplina dei trentini non è in realtà impeccabile. Sebbene prosegua — come ha ricordato ieri il comandante Lino Giacomoni alla presenza del sindaco di Trento Alessandro Andreatta e del vescovo Lauro Tisi — l’impegno della Polizia locale in tema di «educazione alla legalità nelle scuola primarie e superiori» per insegnare «a diventare utenti della strada consapevoli». Giacomoni ha poi annunciato che «l’amministrazione provinciale ha finanziato l’assunzione di undici agenti a tempo indeterminato e l’amministrazione comunale di altri tre». Ma ha ricordato come ci sia necessità di «una cornice contrattuale adeguata, con incentivi per i lavoratori della Polizia locale legati alla presenza nel territorio. Serve poi insistere per avere una formazione professionale mirata e l’aggiornamento costante per il personale in servizio».
Ieri sono stati premiati con il casco d’oro Maurizio Paoli,Luciano Sardagna, Sandro Sighel. Elogio per Paolo Varneri, Giovanna Cristelli, Rudi Buratti, Mirko Di Iuri, Maurizio Chiampan, Stefano Saccomanno e Alessandro Dallapiccola. Ringraziamento infine per Claudio Ramponi e Giorgio Folgheraiter.