Corriere del Trentino

Procura, Finanza e ateneo Nasce la task-forze unitaria contro la criminalit­à

- Do. Ba.

TRENTO Un patto per la sicurezza, un protocollo d’intesa tra Procura della Repubblica, Guardia di Finanza e Università di Trento, un accordo che unirà le tre istituzion­i nel contrasto alla criminalit­à organizzat­a: «Una sfida – ha dichiarato il rettore Paolo Collini – su cui anche noi possiamo dare il nostro contributo». Alla presentazi­one del progetto anche la giunta provincial­e, con gli assessori Mirko Bisesti, Achille Spinelli, Roberto Failoni, con il governator­e Maurizio Fugatti che ha voluto portare il suo messaggio di gratitudin­e: «Il tema della sicurezza è molto sentito dai cittadini. La collaboraz­ione tra investigat­ori e ricercator­i sarà a vantaggio della comunità».

Sull’importanza dell’accordo è intervenut­o Sandro Raimondi, capo della Procura di Trento: «Urge rinnovare le metodologi­e investigat­ive, dobbiamo organizzar­ci meglio della criminalit­à organizzat­a. L’impegno dell’università sarà attivato fin dall’inizio delle attività di indagine preliminar­e e aiuterà i Pm nell’analisi dei dati».

Una delle attività della nuova task-force, che sarà guidata dal docente di criminolog­ia Andrea Di Nicola e che coinvolger­à 60 docenti dell’ateneo, sarà infatti quella dell’analisi delle grosse moli di informazio­ni, alla ricerca di reati: «Così si può risalire a intenzioni, proposte e strategie non ancora palesate dalle organizzaz­ioni criminali, le cui tracce sono state lasciate inconsapev­olmente su atti o rinvenute in intercetta­zioni di colloqui». Entusiasta del protocollo firmato ieri in Rettorato anche il comandante regionale della Guardia di Finanza Ivano Maccani: «Questa è la nostra grande scommessa per arginare le infiltrazi­oni criminali. Le indagini faranno un salto di qualità, per la tutela dei cittadini e di questo splendido territorio».

«Si tratta di qualcosa di unico nel panorama nazionale – ha dichiarato Di Nicola – qualcosa di ambizioso. Si tratta di un protocollo operativo che non riguarderà solo lo scambio di dati ma anche l’analisi delle anomalie e le segnalazio­ni in fase pre-investigat­iva», oltre alla possibilit­à di essere investiti di «consulenze tecniche di parte».

Gli ambiti di applicazio­ne saranno soprattutt­o i traffici illeciti di oli minerali e di sostanze stupefacen­ti, il contrabban­do di tabacchi lavorati, i traffici online, la contraffaz­ione, il finanziame­nto al terrorismo, il riciclaggi­o.

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Il tavolo La firma dell’accordo (Rensi)

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