Casse rurali, sì alla fusione Trento-Lavis
Fracalossi e Villotti: «Opportunità per affrontare al meglio le sfide»
È stato firmato il protocollo d’intesa per la fusione della Cassa rurale di Trento e la Cassa Lavis Mezzocorona Valle di Cembra. Il percorso dovrebbe concludersi entro il prossimo anno.
TRENTO Il protocollo d’intesa fra la Cassa rurale di Trento e la Cassa rurale Lavis-MezzoCorona-Valle di Cembra per avviare il percorso di fusione tra i due istituti è stato firmato. «Abbiamo condiviso l’opportunità dell’aggregazione per affrontare al meglio le sfide di un contesto sempre più complesso e difficile. La nuova Cassa rurale sarà ancora più forte e competitiva», dicono i due presidenti Giorgio Fracalossi ed Ermanno Villotti.
L’intesa avvia un percorso che si concluderà nel 2020 — dopo le autorizzazioni e l’approvazione da parte dei soci — con la nascita della maggiore Cassa rurale del Trentino, con circa 400 collaboratori, una rete di 44 sportelli ed oltre 5 miliardi di euro di masse amministrate.
L’obiettivo della fusione, come spiegano in una nota, è quello di dare vita ad una realtà nuova e innovativa, caratterizzata da una gestione improntata a criteri di sempre maggiore efficienza, da un’elevata attenzione ai rischi e da un efficace governo societario. Presupposti fondamentali per continuare ad esercitare stabilmente la mutualità, facendola diventare uno strumento per la crescita dei territori e per la costruzione di un modello di sviluppo.
«La nascita del Gruppo Bancario Cooperativo “Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano”, avvenuta in un momento storico in cui è necessario essere protagonisti attivi della costruzione del proprio futuro — affermano i due presidenti— ha creato i presupposti per l’elaborazione di nuovi progetti industriali volti a rideclinare i principi che stanno alla base del credito cooperativo, al fine di renderlo sempre più forte, in grado di garantire un’operatività bancaria completa e competitiva, capace di generare ricchezza e valore per i territori e conseguenti ricadute positive sull’economia, oltre che sul tessuto sociale delle comunità».
La nuova Cassa avrà sede legale a Trento e svilupperà la sua presenza fra Aldeno, la città di Trento, la Valle di Cembra e la comunità di Mezzocorona. Il protocollo siglato dai due presidenti prevede, una governance in grado di garantire un’equilibrata rappresentanza ai soci delle due casse.
La scorsa settimana il cda della Cassa rurale di Lavis aveva dato il via libera al matrimonio con Trento, scelta che sarebbe stata approvata dalla maggioranza, ma non dalla totalità dei consiglieri. Per Cr Lavis infatti non ci sarebbero stati motivi evidenti per una fusione con la Rurale del capoluogo, se non quello di ingrandire sempre di più le casse e rafforzare la banca che esprime il presidente di Ccb.
Le tappe
Il percorso si concluderà nel 2020, dopo l’approvazione da parte dei soci