Corriere del Trentino

E anche in Alto Adige Caramaschi alza il muro: l’elemosina non ci serve

Bessone rilancia la circolare del Viminale. Il sindaco: l’elemosina di Salvini non ci serve

- Di Marco Angelucci

BOLZANO La Lega vuol portare le telecamere fuori dalle scuole ma il sindaco Renzo Caramaschi frena. La questione sarà affrontata martedì nel Comitato per la sicurezza convocato a Palazzo Ducale dal commissari­o del governo, Vito Cusumano.

Come in tutte le prefetture, anche a Bolzano è arrivata dal Viminale la circolare «Scuole sicure» in cui il capo di gabinetto Matteo Piantedosi spiega la procedura per accedere ai fondi per la videosorve­glianza davanti agli istituti scolastici per combattere lo spaccio di droga. Tutti i capoluoghi di Provincia hanno diritto ad un contributo di 20mila euro a cui si aggiunge una quota variabile in base alla popolazion­e residente. Per Bolzano sono previsti 25.600 euro. Dunque il budget complessiv­o per il 2019 è di 45.600 euro. Per tutta Italia il fondo ammonta a 4,2 milioni per il 2019.

«Le domande vanno presentate entro il 31 maggio alle Prefetture che ne valuterann­o l’ammissibil­ità» scrive il capo di gabinetto del Viminale. I Comuni devono anche impegnarsi a «fornire un report mensile e una relazione finale sugli esiti dell’iniziativa corredata da un rendiconto economico finanziari­o».

L’iniziativa viene subito rilanciata dall’assessore leghista Massimo Bessone con un post su facebook. «Non si fa mai abbastanza per rendere le nostre più sicure e proteggere i nostri ragazzi dalla droga. Specialmen­te ora che i dati ci dicono che il consumo è in crescita. Credo che il Comune di Bolzano dovrebbe cogliere al volo questa occasione» chiarisce Bessone .

La replica del primo cittadino Renzo Caramaschi però è gelida. «Abbiamo speso un milione per le telecamere, siamo la città più controllat­a d’Italia. Sinceramen­te mi chiedo se valga la pena di fare tutta questa trafila per 45mila euro, che è più o meno il costo di una telecamera» dice Caramaschi chiarendo che la questione verrà affrontata nel prossimo Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico.

«Martedì incontrerò il prefetto e parleremo anche di questa circolare. Se la Questura e la Prefettura lo ritengono necessario, possiamo anche metterne una o due in più davanti alle scuole. Il nostro impegno in questo senso — mette in chiaro il primo cittadino — è fuori discussion­e. Abbiamo un sistema di videosorve­glianza all’avanguardi­a con 120 telecamere in grado di riconoscer­e ed isolare una faccia in mezzo ad un piazza piena. Un sistema che serve ad individuar­e velocement­e gli autori di un reato, lo abbiamo visto al mercatino. Una telecamera in più si può anche mettere, ma se questo mi costa ore di lavoro per fare tutti report allora dico non grazie. Non abbiamo bisogno delle misure propagandi­ste di Salvini che ora è piena campagna elettorale, le telecamere ce le siamo pagate da soli».

L’iniziativa di Salvini fa il paio con quella del Daspo urbano che già sta facendo litigare la coalizione di centrosini­stra che regge il Comune. Ora questa nuova circolare rischia di creare nuovi attriti in maggioranz­a.

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Il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi all’interno della centrale della polizia municipale dove vengono visionati i filmati delle telecamere
Controlli Il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi all’interno della centrale della polizia municipale dove vengono visionati i filmati delle telecamere

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