Aquila, un’altra vittoria Buscaglia: «Bene Dada»
La Dolomiti continua a vincere: non solo playoff, nel mirino ci sono anche Cremona e Brindisi
Altro giro, altra vittoria con i playoff che oramai distano pochi centimetri. Dare la sicurezza matematica non è possibile solo perché mancano troppi scontri diretti: non dovrebbero comunque esserci brutte sorprese per l’Aquila. I due punti ottenuti ieri contro Pistoia proiettano infatti i bianconeri a quota 32 e nei tre turni mancanti Trento dovrà più che altro definire la propria posizione nella griglia di partenza. Con i toscani la partita è stata in equilibrio solo nei primi due quarti, poi la maggiore profondità del roster di casa e il tasso tecnico evidentemente maggiore sono venuti prepotentemente a galla.
Si gioca davanti a 3.500 spettatori — non male considerando l’orario d’inizio e la gara non di primo piano — e con grande intensità, la posta in palio sia per i padroni di casa sia per gli ospiti è d’altra parte molto alta. Gli attacchi hanno quasi sempre la meglio sulle rispettive difese più per merito di chi cerca il canestro che per difetto di chi non ha il possesso. Flaccadori recuperato dall’infortunio al collo del piede e torna sul parquet realizzando immediatamente un gioco da quattro punti che permette ai suoi di ricucire sul 19 pari il primo mini tentativo di fuga dell’Oriora. I bianconeri seguono l’esempio della guardia bianconera piazzando con Beto e Jovanovic un parziale di otto a zero che spinge il tecnico toscano Paolo Moretti a chiamare il primo time out, dopo dieci minuti di gioco la Dolomiti Energia è avanti 24 a 21. Tony Mitchell, il grande ex dell’incontro, non riesce ad incidere e mostra la sua versione peggiore: caracolla in mezzo al campo senza contribuire in nessuno modo alla causa biancorossa.
Nel secondo quarto lo spettacolo è ridotto ai minimi termini, Auda fa sentire tutta la sua fisicità mentre l’Aquila fatica terribilmente a trovare giocate interessanti in attacco. Pistoia non molla di un solo centimetro rimettendo la testa avanti con Peak (34 a 30), Hogue mostra il peggio di sé (tre falli nei primi quindici minuti) facendo imbufalire Maurizio Buscaglia. Un redivivo Mezzanotte regala ossigeno puro ai suoi, la percentuale dei liberi di Trento è comica (7/16 per il 44%) e si torna negli spogliatoi con Trento avanti 40 a 38.
L’arbitraggio trasmette insicurezza e il clima si riscalda, alla Dolomiti vengono fischiati due tecnici praticamente consecutivi (a Buscaglia e Beto), Mitchell saluta tutti con il suo quinto fallo. Come spesso accade più salgono i toni agonistici e più l’Aquila si esalta, Craft smazza palloni d’oro a destra e a sinistra, Pascolo e Flaccadori non si fanno certo pregare per il più otto (64-56) a tre quarti d’incontro. Due triple dell’ala friulana e di Forray fan non lievitare il divario (72 - 58), Pistoia è totalmente in riserva fisica e non riesce più ad avvicinarsi ai padroni di casa che chiudono dando l’impressione di non dover neppure faticare troppo nel controllo del finale.
Buscaglia
Non è stata una partita facile e me l’aspettavo, sono contento di aver fatto il bottino e dei minuti ottimi di Dada