Corriere del Trentino

L’UOVO DI PASQUA USANZA ANTICA E SIMBOLO DI RINASCITA

- di Brunamaria Dal Lago Veneri

Oggi è la festa di Resurrezio­ne, la Festa della Pasqua. Un tempo la domenica di Resurrezio­ne era chiamata Pasqua dell’Uovo perché si festeggiav­a donando o mangiando uova sode colorate, che erano state benedette in chiesa. Oggi l’usanza, si è mantenuta secolarizz­ata nelle uova pasquali di cioccolata che giungono dalle pasticceri­e senza passare per la chiesa.

L’uovo è il simbolo del Cristo risorto e della speranza della futura resurrezio­ne dei credenti. D’altronde, in ogni tradizione l’uovo è simbolo di nascita, o meglio di rinascita.

Omne vivum ex ovo - ogni essere vivente (proviene) da un uovo - dice un proverbio. In India, secondo la Chandogya Upanishad, l’uovo è nato dal «Non-Essere» che ha generato gli elementi: «All’inizio non vi era che il Non-Essere: Esso fu Essere. Crebbe e si cambiò in uovo. Riposò un anno e poi si divise. Apparvero due frammenti di conchiglia: l’uno d’argento, altro d’oro. Da quello d’argento venne la terra, da quello d’oro il cielo. Dalla membrana

esterna vennero le montagne, dalla membrana interna le nubi e le brume, dalle vene i fiumi, dall’acqua della vescica, l’oceano». Un mito orfico greco narra a sua volta che in principio era la Notte, che, fecondata dal Vento, depose un uovo d’argento nel grembo dell’oscurità. Dall’uovo balzò Eros dalle ali d’oro portando alla luce quello che vi era nascosto: il cosmo intero con tutte le sue creature.

Ma l’uovo è anche simile a un sepolcro, dove si sta riposando un principio di vita, come nelle tombe dei martiri cristiani Balbina e Santa Teodora a Roma, dove sono state trovate uova simboliche di marmo. Questo simbolo di resurrezio­ne si trova anche nei reliquiari medioevali che contengono uova di struzzo montate su coppe, mentre nella cattedrale di Burgos, in Spagna, ai piedi del Crocifisso sono sospese alcune uova.

L’usanza di scambiarsi le uova come dono e augurio è molto antica. Nelle valli ladine le ragazze donano un uovo dipinto allo spasimante che lo restituirà in segno di accettazio­ne dell’amore. Un’altra usanza, ancora molto viva, è quella di gareggiare battendo le estremità di un uovo sodo e colorato, contro quella dell’avversario. Chi avrà l’uovo ancora intero, dopo la battuta, sarà il vincitore. Rimane anche la tradizione di donare uova vere o di materiali pregiati.

Dalla Russia, arriva la fama delle uova di Peter Carl Fabergé che con i suoi orafi progettò e costruì il primo famoso uovo «Fabergé» nel 1885. L’uovo fu commission­ato dallo zar Alessandro III di Russia, come sorpresa di Pasqua per la moglie Maria Fyodorovna.

Ancora una curiosità: l’usanza di celare nell’uovo di Pasqua una sorpresa nasce nel XVI secolo, quando a Francesco I, re di Francia, venne offerto un guscio d’uovo che conteneva un’incisione in legno raffiguran­te la Passione del Cristo. L’usanza si diffuse rapidament­e nella Francia del re Sole. Ai nostri tempi le uova con sorpresa le porta un fantomatic­o Coniglio di Pasqua che nasconde le uova nel giardino o in casa per la gioia di grandi e bambini.

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