Bossi Fedrigotti vince il Campiello alla carriera
Attenta osservatrice del costume e dei cambiamenti del lifestyle italiano, una vita dedicata alla scrittura, tra articoli di cronaca e romanzi, tutti i suoi libri partono da un reale che viene poi reinventato con un stile lineare, raffinato e mai dissacrante che affonda nella memoria della sua famiglia. Da sempre impegnata nella difesa dei più deboli e contro la violenza sulle donne, le sue opere si pongono come una finestra sulle libertà. È stato assegnato a Isabella Bossi Fedrigotti il Premio Fondazione Il Campiello 2019. La giornalista e scrittrice milanese originaria di Rovereto (Trento) ritirerà il riconoscimento
alla carriera in occasione della finale della 57esima edizione del Premio Campiello, in programma il 14 settembre al Gran Teatro La Fenice di Venezia.
Firma di punta del Corriere della Sera, Bossi Fedrigotti «è una scrittrice - ha dichiarato Matteo Zoppas, presidente della Fondazione Il Campiello e Confindustria Veneto - che i lettori del Campiello hanno sempre apprezzato, dal romanzo di memorie familiari Casa di Guerra del 1983 (Premio Selezione Campiello), a Di buona famiglia, che vinse il Premio Campiello nel 1991 e che ancora oggi rappresenta un autentico libro di culto per schiere di appassionati». Trentina con nobili ascendenti - figlia del conte Federico Bossi Fedrigotti dal quale ha ereditato coi fratelli una rinomata azienda vitivinicola Isabella Bossi Fedrigotti ha esordito nella narrativa con Amore mio, uccidi Garibaldi (1980). Da allora sono seguiti altri 10 romanzi tutti di successo e tradotti in varie lingue, da Magazzino vita (1996) a La valigia del signor Budischowsky (2003) e Il primo figlio (2008). Tiene una rubrica settimanale («Dalla parte del cittadino») di colloquio con i lettori sull’edizione milanese del Corriere e un forum di conversazione («Così è la vita») sul Corriere on line.
«Tratteggiando - ha marcato Piero Luxardo, presidente del Comitato di Gestione del Premio Campiello - con lieve ironia e severa consapevolezza le vicende di un prossimo passato, ma anche di un presente che non cessa di proporre le sue sfide, la narrativa della Bossi Fedrigotti esplora la banda di oscillazione compresa fra ipocrisia e rispetto, fra rassegnazione e rivolta, in una dimensione di colta, inedita eleganza».
Inoltre, il 31 maggio alle 10.30 si terrà la Cerimonia di Selezione della 57esima Premio Campiello al Palazzo del Bo di Padova, con la Giuria dei Letterati, presieduta da Carlo Nordio, che nel corso dell’evento pubblico sceglierà la cinquina del concorso letterario e annuncerà il vincitore del Premio Campiello Opera Prima.