A22, Diego Cattoni eletto nuovo ad «Sarà una sfida appassionante»
Il manager ha guidato la holding della famiglia Lunelli. Board: il nodo delle quote rosa
«Abbiamo considerato il curriculum, il profilo imprenditoriale». Con questo spirito, che trapela dalla voce di più di un assessore, si è scelto di indicare Diego Cattoni per il ruolo di amministratore delegato di A22.
TRENTO «Abbiamo considerato il curriculum, il profilo imprenditoriale: questa scelta non ha nulla a che vedere con la politica». Con questo spirito, che trapela dalla voce di più di un assessore della giunta trentina, si è scelto di indicare Diego Cattoni per il ruolo di amministratore delegato di A22. Dirigente di azienda, primo laureato alla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Trento, vanta una carriera con diversi incarichi di rilievo: è stato direttore generale e amministratore delegato della holding della famiglia Lunelli, fino a qualche tempo fa amministratore delegato di Aquila Basket, vicepresidente di Dolomiti Energia e attualmente membro di board aziendali di prestigio. Nel 2008 ha messo a segno anche un’importante operazione finanziaria e immobiliare che lo ha catapultato sullo scenario internazionale.
Il nome di Cattoni fa parte della terna trentina, assieme a quello del dirigente provinciale Raffaele De Col e dell’ex consigliera comunale e attuale candidata alle elezioni europee per Fratelli d’Italia Francesca Gerosa. Bolzano ha invece indicato il nome dell’amministratore delegato uscente Walter Pardatscher, dell’ex sindaco di Fortezza Richard Amort e di Hartmann Reichalter, che nelle intenzioni del governatore altoatesino Arno Kompatscher diventerà il prossimo presidente della società autostradale.
Rispettando la prassi consolidata, il ruolo di amministratore delegato in questo nuovo mandato del consiglio di amministrazione di Autobrennero spetta infatti al Trentino, mentre il presidente sarà indicato dalla Provincia di Bolzano. L’ex presidente Luigi Olivieri farà comunque parte del nuovo cda, indicato questa volta dal Comune di Trento. Una nomina, quella di Luigi Olivieri, che nasconde un retroscena: apprezzato per il lavoro svolto in questa ultima parte del suo mandato anche da Maurizio Fugatti, soprattutto per la trattativa con Roma sulla concessione, ma non potendo essere nominato dal governatore leghista per una questione di opportunità politica, sembra sia stato «suggerito» all’amministrazione del capoluogo trentino dalla stessa giunta provinciale.
Le pressioni su Maurizio Fugatti, per confermare nel cda Gigi Olivieri, erano giunte da più parti, anche dall’opposizione: «Io stesso avevo chiesto a Fugatti di pensare seriamente alla riconferma di Olivieri — conferma il consigliere provinciale del Partito Democratico Alessandro Olivi — e sono felice che la cosa, seppur per altre vie, sia andata in porto».
I giochi sono comunque fatti e la lista dei nomi dovrà poi essere presentata all’assemblea dei soci. La giunta regionale ha ieri ratificato le proposte trentine e altoatesine: Hartmann Reichalter, Richard Amort, Diego Cattoni e Francesca Gerosa. Raffaele De Col e Walter Pardatscher saranno invece indicati rispettivamente dalle giunte provinciali di Trento e Bolzano. Dopo il nome proposto dal Comune di Trento si attende l’indicazione del Comune di Bolzano — e sembra che il capoluogo altoatesino sia intenzionato a riconfermare Maria Chiara Pasquali — e delle amministrazioni del sud, socie dell’A22. Le stesse amministrazioni che hanno chiesto che il cda rimanesse di 14 componenti, in deroga alla legge Madia che impone una riduzione dei membri. Una richiesta che è stata accolta, formalizzata in legge e votata ieri dal Consiglio regionale a larga maggioranza: per i prossimi tre anni il numero dei componenti rimarrà invariato.
Si apre però una questione: la legge prevede infatti che un terzo dei componenti del consiglio di amministrazione sia rappresentato da donne, 5 su 14, che nelle nomine fino ad ora emerse non sono sufficienti a raggiungere il numero richiesto. Saranno i soci del sud a doverle indicare, oppure sarà la Provincia di Trento a dover fare un passo indietro su De Col e proporre un profilo femminile.