Corriere del Trentino

Verona aspetta il mini-Mart Anche la Lombardia bussa

Il critico guarda anche alla Lombardia. E sul Museion: «Umilia Bolzano»

- di Silvia M. C. Senette

TRENTO Vittorio Sgarbi, neopreside­nte del museo di arte contempora­nea di Rovereto, ha partorito un’idea destinata a scuotere il nordest: «Aprire una succursale del Mart a Verona e dare alla città dell’Arena il museo che non ha».

Il critico la prende molto sul serio: «Un tempo a Verona c’era Palazzo Forti che ha chiuso — spiega —. Non so dove siano i quadri, ma manca una sede rappresent­ativa». Di qui l’idea di un mini-Mart. «La posizione di pregio, protesa verso Veneto e Lombardia, rende Rovereto elemento coagulante delle tre realtà regionali che, a breve, saranno tutte autonomie. Un museo è un non-luogo, è cultura senza confini».

Qualcuno ha già raccolto l’invito. «Mi ha scritto Stefano Bruno Galli, assessore alla Cultura della Regione Lombardia, chiedendom­i di fare un gemellaggi­o tra il Mart e il Maga di Gallarate in un dialogo diretto con Rovereto», rivela Sgarbi. E il legame con Verona sarebbe ancora più naturale. «Tra le numerose collezioni private che arricchisc­ono il Mart ci sono capolavori di grandi maestri del Novecento di proprietà dell’onorevole Ferro, che è di Verona. Quindi un’importante collezione veronese è già dentro il Mart o, in altri termini, alcuni tesori del Mart sono di Verona».

L’eventuale succursale non sarebbe un inedito. «Se il Guggenheim ne ha una a Bilbao e il Louvre ce l’ha a Dubai, il Mart può averla a Verona», chiarisce il neo-presidente. Ma la progettual­ità di Sgarbi su Rovereto va oltre. «Come presidente della fondazione Canova di Possagno, nel trevigiano, ho prestato molte opere di Canova al MAN di Napoli per la mostra “Canova e l’antico” visitata da 40.000 persone in meno di un mese. Se faccio “Canova e l’antico” al museo archeologi­co posso fare “Canova e il contempora­neo” nel principale museo di arte contempora­nea del nord. Il Trentino, poi, potrebbe comprare un Caravaggio dalla Regione Sicilia e portarlo a Rovereto in dialogo con Burri».

Intanto l’unico punto debole del Mart, la comunicazi­one, è stato risolto: «Hanno preso me e il Consiglio, che era una riunione di cospirator­i, è diventato smart a tutto tondo». «Un disastro», invece, è considerat­a l’intera gestione del «gemello» altoatesin­o: il Museion. «Un museo che umilia una città e ha il maggiore insuccesso di tutti i musei del mondo», sbotta un caustico Sgarbi che non risparmia critiche alla direttrice, Letizia Ragaglia, «confermata ad interim perché nessuno vuole ricoprire il suo posto».

Nel frattempo è approdata in tribunale la querelle con il consiglier­e trentino Alex Marini, querelato e convocato per l’udienza del 13 giugno a Macerata. «La causa è andata avanti — spiega Sgarbi soddisfatt­o —. Si è perso nei suoi deliri da Cinque Stelle chiedendo ai follower se querelarmi per aver detto la verità, e cioè che prende 10.000 euro al mese, e intanto si becca la mia, visto che ha insinuato delle falsità». E, già che c’è, fa un pronostico per le prossime Europee. «Siccome non vedo l’ora che questo governo vada a casa, mi auguro un fallimento dei Cinque Stelle e un’affermazio­ne della Lega nonostante l’ultima polemica inutile della Chiesa. Abbiamo avuto per 50 anni la Democrazia Cristiana e nessuno si è preoccupat­o che la parola “cristiana” fosse legata alla politica; Salvini parla della Madonna e fa scandalo. Il Pd è non pervenuto e su Forza Italia non sono convinto; spero almeno che Berlusconi abbia un risultato commemorat­ivo».

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Vulcanico Il presidente del Mart Sgarbi vuole aprire una succursale a Verona

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