L’altopiano sceglie la guida dopo il ribaltone Tra Rech e Toller battaglia a suon di accuse
Turismo, rimborsi, economia: i due candidati si presentano con programmi opposti
TRENTO Quiete solo apparente. A Folgaria è bassa stagione. Grigio, pioggia e pochi turisti, in attesa dell’estate. L’Altopiano sembra dormire placido, ma è la politica a riscaldare il clima a pochi giorni dal voto amministrativo di domenica. Dopo il ribaltone dello scorso ottobre— quando si dimise il sindaco Walter Forrer — gli animi sono ancora esacerbati.
Schermaglie simil-guareschiane, prive però dell’ironia di Don Camillo e Peppone. I due candidati a sindaco, Maurizio Toller e Michael Rech, se le suonano di santa ragione, altroché. «Toller è il vecchio, è stato sindaco prima di Forrer e vice di Olivi prima ancora. E ha imbarcato persino ex assessori di Forrer, di cui 4 anni fa era nemico. Insomma rappresenta chi ha mal amministrato Folgaria negli ultimi dieci anni» attacca Rech, presidente dell’Apt ed ex presidente della Comunità di Valle, orientamento di centrosinistra. Rech ricorda quelli che, a suo giudizio, «sono stati dieci anni con cittadini di serie A e serie B, discriminati in base alle opinioni. Anni dove cittadini e amministratori si sono denunciati a vicenda. Voglio un po’ di serenità».
Toller, sindaco dal 2009 al 2015, ragioniere e libero professionista, sostenuto da un fronte trasversale che vede anche leghisti, autonomisti e Pd, gli risponde piccato: «Ho dieci under 30 e undici donne in lista. Il mio ritorno? L’esperienza è un valore, mi sono ricandidato perché me lo hanno chiesto molti cittadini che vogliono certezze. E poi c’è bisogno di unità e io sono riuscito a mettere insieme personalità che alle scorse elezioni si erano divise in cinque liste e quattro candidati sindaci. Amministratori, ma anche gente della società civile, del volontariato, del sociale e della cultura. Forrer? Non ci parlo da quando si è dimesso, i suoi ex assessori che mi appoggiano ci hanno litigato prima che se ne andasse. L’acriportare cusa di Rech è assurda».
Ma fosse tutto qui. È fuoco (elettorale) ad alzo zero. Rech ricorda a Toller la vicenda dei rimborsi quando era sindaco, rimborsi versati dal Comune all’azienda dove lavorava Toller. Peraltro, va ribadito, tutto è avvenuto a norma di legge: «Ma il problema è etico, non giuridico — spiega Rech — parliamo di circa 75.000 euro. Io, se sarò sindaco, approverò un codice deontologico che obbligherà a rinunciare a tutti i rimborsi e alla trasparenza di ogni atto amministrativo». La replica di Toller è durissima: «Intanto la cifra non è quella, poi c’è una norma che permette alle aziende in cui lavorano sindaco e assessori di chiedere al Comune il rimborso delle loro assenze dal lavoro. Oggi che sono libero professionista se vincerò non chiederò più nulla. Piuttosto chi è senza peccato scagli la prima pietra: con Rech c’è l’ex assessore di Olivi Leopoldo Paterno che fu tra i primi a chiedere quel tipo di rimborsi. Poi qualcuno vada a vedere i rimborsi di Rech in Apt».
Oltre le accuse, per fortuna ci sono i programmi. Per Toller «serve ampliare e differenziare l’offerta turistica, intervenire sulla destagionalizzazione e coinvolgere anche le sette frazioni e le venti microfrazioni di Folgaria. Vogliamo creare percorsi turistici che attraversino tutta la Valle del Rio Cavallo e sviluppare un turismo legato anche all’agroalimentare e alla termocultura». Rech la pensa diversamente: «Il territorio deve aprirsi a un’economia differenziata e di nuova generazione che non dipenda solo dal turismo. In nome del turismo abbiamo perso il senso di comunità». Una frase forte per chi lavora proprio in quel settore: «Da presidente dell’Apt penso invece di poterlo dire con maggiore forza, a Folgaria in questi anni è venuto a mancare un respiro culturale e sociale, e non esiste economia solida senza l’aspetto sociale». Su questo però anche Toller è d’accordo: «Va messa al centro la persona, la qualità della vita di chi vive a Folgaria migliora anche le attività turistiche ed economiche». E Rech di rimando: «Per questo occorre lavorare anche sulle politiche sociali e della natalità, Folgaria è il paese più vecchio del Trentino, con uno dei più bassi indici di natalità».