Gios: «Sulla fusione non c’è alcuna pregiudiziale»
Rurale di Rovereto, all’assemblea Fraccaro contro la riforma: «Sono preoccupato dalle ricadute»
ROVERETO «La fusione? Non ho pregiudiziali ideologiche. Per portarla a termine, tuttavia, credo servano i potenziali risultati economici e la comunità ideale di riferimento: informazioni che in questo momento non ho. Le raccoglieremo a giugno e in settembre ne parleremo di nuovo con i soci».
Ha concluso così, ieri sera, il presidente della cassa rurale di Rovereto Geremia Gios, il suo intervento in occasione dell’assemblea dei soci. Un consesso partecipato, che ha ascoltato le parole di Gios ricandidato alla presidenza, ma anche del ministro Riccardo Fraccaro e della presidente della Federazione trentina della cooperazione Marina Mattarei. «Non posso dire se la fusione con la rurale Vallagarina ci sarà o no — ha ammesso Gios — ma prometto che se continuerò a essere presidente di questo istituto ci metterò lo stesso impegno che misi a suo tempo nella fusione della Rurale di Vallarsa». Come noto Gios ha presentato un bilancio in passivo di 2,7 milioni di euro, «dovuto al fatto che nel 2018 sono stati spesati 1,4 milioni di euro di pre-pensionamenti, che consentiranno negli anni futuri un risparmio di 5/6 milioni, e sono stati ancora spesati dei crediti deteriorati». Che dai 180 milioni di euro di tre anni fa a giugno diventeranno 50. «Oggi siamo molto più solidi di un tempo, i depositanti non devono temere — ha assicurato Gios — e cercheremo di far sì che anche l’erogazione del credito non risenta delle normative comunitarie». Norme che Fraccaro ha pesantemente criticato nel suo intervento, «preoccupato» per le possibili conseguenze della riforma del credito cooperativo: «Sono preoccupato che vi inondino di burocrazia e che i costi saranno talmente alti che sarete costretti a fondervi, che vi chiederanno di ridurre la concentrazione del rischio e non potrete più scegliere i vostri rappresentanti. Il governo è preoccupato perché era importante che le rurali svolgessero una funzione anticiclica di contrasto alla carenza di credito sul territorio, ma se c’è la possibilità di correggere questo andamento noi siamo qui». «Nessuno può dire quali saranno gli assetti finali — ha risposto Mattarei – l’azione del governo sarà fondamentale: la biodiversità del credito va tutelata».