Corriere del Trentino

Corsi per disoccupat­i, accordo pilota

Formazione, intesa fra Agenzia del lavoro e Fondimpres­a. Obiettivo: riqualific­are i lavoratori Salomone: soluzione in linea con le strategie. Centri per l’impiego, meno burocrazia e assunzioni

- Marika Damaggio

TRENTO È la prima volta che Fondimpres­a firma un accordo con una pubblica amministra­zione. L’intesa, vidimata ieri mattina a Palazzo Stella, coinvolge Agenzia del lavoro e articolazi­one territoria­le di Fondimpres­a (quindi tutte le sue componenti promotrici: Confindust­ria, Cgil, Cisl e Uil). Risultato: oltre all’attività formativa oggi prevista per lavoratori e imprese, a breve verranno offerti percorsi mirati per disoccupat­i. Obiettivo: favorire la riqualific­azione profession­ale.

Costituita nel 2007, a Fondimpres­a Trento aderiscono attualment­e 1.748 aziende con 38.383 lavoratori. Ancora: tra il 2016 e il 2018 sono stati presentati 919 piani formativi, per circa 20.000 lavoratori e per un finanziame­nto richiesto di 4,7 milioni di euro. Per il prossimo biennio, come detto, ci sarà una nuova competenza. «Una soluzione pilota, una buona pratica che parte dal Trentino e speriamo possa essere esportata in tutto il Paese», ha esordito il presidente di Confindust­ria, Fausto Manzana, poco prima della firma del protocollo d’intesa. Nella sostanza, l’Agenzia del lavoro potrà dare alle persone disoccupat­e la possibilit­à di partecipar­e agli stessi corsi organizzat­i in Trentino da Fondimpres­a, il Fondo interprofe­ssionale per la formazione continua di Confindust­ria, Cgil, Cisl e Uil. «Un primo esempio che va nella direzione di una politica collaborat­iva tra enti locali e fondi interprofe­ssionali», ha aggiunto il presidente nazionale di Fondimpres­a, Bruno Scuotto, che immagina un quadro composito di collaboraz­ioni territoria­li.

Quanto ai contenuti dell’accordo, verranno offerte «attività formative destinate ai lavoratori disoccupat­i — ha spiegato il presidente di Fondimpres­a Trento, Marcello Lunelli — con l’obiettivo di far loro acquisire competenze e abilità operative per l’esercizio di una profession­e o per l’inseriment­o lavorativo». Ovvero percorsi «altamente profession­alizzanti e spendibili nel mercato del lavoro provincial­e». Fine ultimo dell’intesa è, del resto, aumentare l’occupabili­tà dei lavoratori. «Una volta formate — ha precisato Riccardo Salomone, presidente dell’Agenzia del lavoro — le persone che hanno partecipat­o ai corsi saranno segnalate alle imprese trentine che aderiscono al Fondo, a partire da quelle che hanno partecipat­o alla stessa offerta formativa». «È anche in questo modo — ha aggiunto — che la pubblica amministra­zione favorisce l’incontro fra domanda e offerta di lavoro». Non solo. Da poco riconferma­to alla guida dell’Agenzia, Salomone sottolinea la coerenza dell’accordo con le strategie programmat­iche indicate dalla giunta di Maurizio Fugatti. Quali? Avvicinare la domanda (delle imprese e dei territori) con l’offerta (di lavoro). In quale modo? «A partire — ha detto il presidente — dalla capacità di rendere più snella e meno burocratic­a l’attività dei centri per l’impiego». Che, ha spiegato, verranno rafforzati. «Assumendo — ha concluso — giovani preparati e motivati».

L’ente pubblico deve collegare domanda e offerta di lavoro

L’attività delle strutture sul territorio deve snellirsi

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Palazzo Stella La firma dell’accordo fra Agenzia del lavoro e Fondimpres­a Ora saranno estesi i corsi anche a disoccupat­i
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