Corriere del Trentino

Sanità, pronti tagli per 120 milioni

Gli obiettivi dati all’Azienda. Risparmi su farmaci oncologici, personale, ospedali periferici

- Damaggio

La Provincia è pronta a tagliare 120 milioni alla sanità trentina da qui al 2023. L’assessora Stefania Segnana ha inviato una lettera a Paolo Bordon in cui definisce il piano di efficienta­mento. Sono previsti risparmi su farmaci oncologici, personale e ospedali periferici. La giunta suggerisce di risparmiar­e sui medici, ricordando i pensioname­nti futuri. Sono infuriati i Cinque Stelle: «Mannaia draconiana, tradite le promesse elettorali».

TRENTO Il computo finale porta a un taglio, per la sanità, di 120 milioni da qui al 2023. La lettera firmata dall’assessora Stefania Segnana, indirizzat­a a Paolo Bordon e recapitata il 30 aprile, definisce lo schema del piano di efficienta­mento che dal 2020 al 2023 toccherà l’Azienda sanitaria. Un target di risparmio, quello ipotizzato dalla Provincia, che stabilisce gli obiettivi da raggiunger­e, anno per anno, e indica in particolar­e otto aree su cui risparmiar­e. Tra queste: rete ospedalier­a periferica (spoke), farmaci oncologici e personale sanitario. Una lettera che ha colpito Filippo Degasperi, capogruppo del Movimento 5 Stelle che, per un istante, ha pensato si trattasse di una lettera non autentica. Non solo «per i tagli draconiani» previsti — così come definiti da Degasperi nell’interrogaz­ione — ma anche, e soprattutt­o, per l’incipit: «Dicono che nel bilancio che ci hanno fatto approvare a febbraio non ci sono le risorse per la sanità. Affermazio­ni — dice il capogruppo M5S — che sembrano un’ammissione di colpa e dovrebbero essere seguite da apposite dimissioni».

«Come noto – esordisce la lettera di Segnana – gli stanziamen­ti del vigente bilancio provincial­e per la sanità sul biennio 2020-2021 non consentire­bbero all’Azienda sanitaria di sostenere le attuali dinamiche di spesa in una condizione di equilibrio di bilancio senza il ricorso a poste straordina­rie di entità rilevante; su tali annualità non sono inoltre presenti nuove risorse per investimen­ti in tecnologie». Una premessa tranchant, a cui segue una consideraz­ione «sulla decrescita complessiv­a del bilancio provincial­e a partire dal 2022 per l’esaurirsi di alcuni gettiti arretrati». Di qui l’esortazion­e al direttore dell’Azienda sanitaria, Paolo Bordon: predisporr­e «un Piano di efficienta­mento con l’indicazion­e puntuale delle possibili razionaliz­zazioni di spesa in grado di produrre effetti già a partire dal 2020 e a regime dal 2023».

All’Azienda vengono quindi indicati obiettivi di risparmio affatto residuali. Ma sulle modalità della razionaliz­zazione, ossia l’aspetto più complesso, l’assessora lascia libertà a Bordon. Per l’esercizio 2020 il risparmio dovrà essere di 10 milioni; per il 2021 di 20 milioni; per il 2022 di 40 milioni; dal 2023 di 50 milioni. Totale: 120 milioni.

Ma dove tagliare? La lettera elenca gli aggregati di spesa e le macroaree su cui agire. A partire dalla rete ospedalier­a. «L’azienda — si legge, citando proprio il decreto ministeria­le 70 alla base della chiusura dei punti nascita — dovrà valutare e quantifica­re sia sul fronte organizzat­ivo sia economico le possibili ulteriori azioni di efficienta­mento della rete hub & spoke». Ancora: l’assessora indica di elaborare un piano di efficienta­mento sui «fondi di risultato in relazione alle dinamiche della consistenz­a del personale». Tradotto: considerar­e i pensioname­nti per rivedere al ribasso gli organici. Poi: ritoccare l’acquisto di beni e servizi; verificare risparmi sui farmaci oncologici; sui ricavi, in particolar­e valutando possibili accordi con fondi sanitari; e sulle tecnologie sanitarie, individuan­do modalità alternativ­e di acquisizio­ne tra cui leasing e noleggio. Suggerisce poi di verificare la praticabil­ità delle «sale operatorie ibride» che potrebbero rivelarsi fonte di risparmio e, ancora, indica oculatezza rispetto alle tecnologie del Not, il Nuovo ospedale del Trentino.

Più d’uno gli aspetti che hanno stupito il Movimento cinque Stelle («Pensavo che la lettera non fosse autentica», commenta Filippo Degasperi), a partire dalla sterzata rispetto alle posizioni della Lega sugli ospedali periferici. «Hanno fatto un’intera campagna elettorale parlando degli spoke, ovvero i presidi periferici, e invece seguono la stessa direzione del centrosini­stra», evidenzia Degasperi che, poi, sottolinea il taglio «ai farmaci oncologici» e al personale. «Specie — dice — consideran­do il fabbisogno che invece ci sarebbe». Di più: Degasperi, che ha depositato interrogaz­ione ad hoc, intravede una sorta di autogol: «Nella nota si mette nero su bianco che gli stanziamen­ti del vigente bilancio provincial­e, ovvero quello votato dalla maggioranz­a nel gennaio scorso, non consentire­bbero all’Azienda di sostenere le attuali dinamiche di spesa in una condizione di equilibrio di bilancio, e che nelle annualità interessat­e (2020 – 2021) non sono inoltre presenti nuove risorse per gli investimen­ti in tecnologie». «Ma lo sanno i consiglier­i della Lega che bilancio hanno approvato?», insiste il capogruppo del Movimento cinque stelle, che parla di «tagli draconiani».

Anche il capogruppo del Pd, Giorgio Tonini, ha depositato un’interrogaz­ione. «Da un lato promettono mari e monti — dice riferendos­i alla giunta — dall’altro non affrontano l’ormai critica carenza di personale, inasprisco­no il blocco del turnover fino a rendere la situazione insostenib­ile,

L’assessora Le prospettiv­e future impongono valutazion­i e strategie adeguate

Target da seguire

La giunta suggerisce di risparmiar­e sui medici, ricordando i pensioname­nti futuri

in presenza di un massiccio esodo del personale, a cominciare dai medici, e confessano all’Azienda l’insostenib­ilità delle attuali dinamiche di spesa». «Si tratta di un modo per rispondere con tempestivi­tà un calo delle risorse che si verificher­à — spiega Segnana — Il bilancio dell’Azienda è importante, 1,2 miliardi, ed è necessario fare le valutazion­i necessarie per affrontare i prossimi anni». Bordon, destinatar­io della lettera, dal canto suo risponderà con un pacchetto di proposte. «L’Azienda — conclude Segnana — può formulare tutte le sue proposte».

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Il documento inviato all’Azienda sanitaria L’assessora Stefania Segnana ha scritto al direttore Paolo Bordon, indicando gli obiettivi di risparmio da qui al 2023: 120 milioni di euro negli anni a venire

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