Pietro Ianeselli, l’arredamento e la passione per le moto

Sull’Altopiano della Vigolana, in Valsugana, ma anche a Trento, il nome di Pietro Ianeselli non tutti lo conoscono, ma quello del suo negozio «Ianeselli Arredamenti» è diventato un simbolo di garanzia e qualità per tantissimi clienti. Il punto vendita che sorge in via Mandola a Bosentino da piccola falegnameria è diventato un punto di riferimento importante del mondo dell’arredamento e questo grazie a Pietro. Era stato proprio lui nel 1967 ad aprire la falegnameria. Realizzava mobili artigianali in legno, poi il piccolo negozio negli anni era diventato sempre più grande, ma a guidarlo c’era sempre lui, Pietro, insieme alla moglie Umberta e a Lorena, una delle figlie. Poi c’era Roberto, il maggiore dei tre figli e Tania, che però dopo il matrimonio ha lasciato il Trentino e si è trasferita in Venet0.

La conduzione del negozio è sempre rimasta familiare e questa è una delle sue grandi forze, perché quando aprivi la porta c’era la gentilezza di Umberta ad accoglierti e a consigliarti. Umberta, purtroppo, poco più di un mese fa si è spenta a causa di una malattia e mercoledì si è spento il marito. Un dolore profondo per i figli che ora vogliono capire cosa è successo, perché Pietro era stato ricoverato per un’altra patologia, pare risolvibile, aveva subito un intervento e mercoledì, purtroppo il suo cuore si è fermato. Il 18 maggio i medici hanno scoperto che aveva contratto la legionella e quattro giorni dopo è morto. I familiari ora vogliono capire se è stato proprio il batterio a causare la morte di Pietro Ianeselli.

A Bosentino sono tutti scossi e increduli. Pietro è descritto come un uomo energico e intraprendente. «Era anche un grande appassionato di moto» ricorda, commosso, Walter Kaswalder, presidente del consiglio provinciale ed ex sindaco del comune di Vattaro. «Lo conoscono tutti in zona — spiega — era un uomo pieno di vita». I funerali non sono ancora stati fissati, si attende il nulla osta della magistratura.