Corriere del Trentino

Giudiceand­rea: «L’Ue non è solo austerità» Kompatsche­r rilancia

- C. S.

BOLZANO Un video apre l’assemblea provincial­e di Confindust­ria. «Tu, io, noi siamo l’Europa» è la frase ripetuta, in varie lingue, da imprendito­ri di vari Paesi. Lo ha voluto Federico Giudiceand­rea, presidente provincial­e, prima di lanciarsi in un appassiona­to elogio di quello che, a parte burocrazia e lentezze, è l’Europa e che spesso dimentichi­amo. «Significa — dice — pace, prosperità, libertà di movimento, facilità nel commercio, opportunit­à di studiare e lavorare in altri Paesi. L’Europa non è austerità, perché grazie all’Europa siamo tutti più ricchi!»

Giudiceand­rea guarda al futuro e sottolinea come «solo un’Europa forte sarà in grado di creare benessere e posti di lavoro, affrontare le sfide climatiche ed essere protagonis­ta negli scenari geopolitic­i». Ma in questa direzione non va il governo nazionale «le cui misure messe in campo — ha rimarcato — non corrispond­ono alle esigenze di rendere più forte e competitiv­a l’Italia e la stessa europa»

Giudiceand­rea, spostando il focus dell’Alto Adige, lo ha definito «una piccola Europa nel cuore di un’Europa che deve essere fatta sempre più di regioni e territori forti», un pensiero condiviso, nel suo intervento, anche dal presidente della Provincia, Arno Kompatsche­r. Per continuare ad essere questo per consentire «alle imprese di investire, creare posti di lavoro, esportare, produrre valore aggiunto per welfare e servizi pubblici», Giudiceand­rea ha presentato una sorta di lista delle cose da fare. Primo «abbattere le barriere artificial­i, come i divieti in Tirolo, che dividono e creano concorrenz­a sleale» E su premiare ad esempio chi utilizza tir Euro 6, l’assessore provincial­e all’Industria Philipp Achammer ha fatto intendere «che se ne può parlare anche con il Tirolo».

Una buona collaboraz­ione tra pubblico e privato è l’altro ingredient­e necessario «Serve un’amministra­zione efficiente — sottolinea — che definisca le regole per far sì che le imprese lavorino meglio. E questo vale per i trasporti e per i lavori pubblici». Per i trasporti Achammer, parlando di aeroporto è stato chiaro: Bisogna rispettare l’esito del referendum, ma non si può bloccarlo».

E ancora sul Parco tecnologic­o che, per Giudiceand­rea, «deve essere ancor di più motore dell’innovazion­e e guardare, come finora non ha fatto in modo sufficient­e ai bisogni delle imprese». Una più oculata spesa pubblica, strade, ferrovie e connession­i dati più efficienti e moderne sono le altre priorità evidenziat­e da Giudiceand­rea che ha concluso pensando ai giovani: «per loro c’è bisogno di un’Europa forte, che noi abbiamo il dovere di costruire».

Anche il presidente Kompatsche­r ha parlato di un’Europa forte, ma non solo sotto l’aspetto economico, ma anche «sotto l’aspetto dei diritti e dei valori , che devono essere difesi. Gli Stati - ha proseguito - devono tornare a fare compromess­i. Su clima, biodiversi­tà, immigrazio­ne, la difesa delle proprie ragioni senza grandi accordi fa perdere tutti».

Kompatsche­r ha poi posto l’accento, in sintonia con Philipp Achammer sulla «necessità di puntare ancora di più sulle infrastrut­ture e sulla formazione dei nostri giovani . Siamo europeisti convinti e vogliamo più Europa - ha concluso. Non si può tornare indietro. L’Europa ha dato profitto all’Alto Adige».

Presidente Un’Europa forte non può essere solo sotto l’aspetto economico, ma anche sotto l’aspetto dei diritti e dei valori che devono essere difesi

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(a sinistra) e Arno Kompatsche­r (a destra)
Orgogliosi I presidenti Federico Giudiceand­rea (a sinistra) e Arno Kompatsche­r (a destra)
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