Corriere del Trentino

Si alzano le percentual­i di tiro e Buscaglia ha i suoi fedelissim­i Così la «bella» è possibile

- S. F.

La percentual­e dell’Aquila ai tiri liberi l’altro ieri? Cento per cento, tredici su tredici. Chi è abituato a seguire i bianconeri — ultimi in questa statistica nella massima serie durante la regular season con il 67,7 % — potrebbe pensare si tratti di un dato irreale o inventato e invece no, è la realtà. Ovviamente le partite non si vincono solo con la precisione dalla lunetta ma si tratta comunque di un qualcosa che fa capire concretame­nte quanto capitan Toto Forray e si suoi compagni fossero concentrat­i e «immersi» nel match.

La contro prova arriva direttamen­te dal 44 per cento di realizzazi­one dall’arco, ben dieci punti secchi in più rispetto alla stagione regolare chiusa al 33. Addirittur­a clamoroso il paragone con le prime due gare della serie che hanno visto l’Aquila centrare il canestro dal perimetro solamente nel 16,7 per cento dei casi. Al di là dei freddi numeri quello sono cambiati l’atteggiame­nto e la mentalità messe sul parquet dai «fantastici cinque» eletti a titolariss­imi quasi irremovibi­li da Maurizio Buscaglia. Craft, Forray, Marble, Beto e Hogue sono stati tutti molto positivi, hanno puntato sulle rispettive caratteris­tiche e peculiarit­à risultando una spanna superiori agli avversari in tutti i fondamenta­li. In particolar­e è stata l’ala portoghese a spaccare il match con nove punti consecutiv­i (due triple, una schiacciat­a più fallo) a metà secondo quarto dopo cinque minuti in cui l’Aquila non era riuscito a realizzare neppure un canestro e Venezia aveva messo la testa avanti.

Il dato che invece colpisce di più in merito alla prestazion­e di Craft sono gli undici rimbalzi catturati, ulteriore testimonia­nza della grande intelligen­za cestistica del ragazzo dell’Ohio capace di farsi trovare spesso nel posto giusto al momento giusto. I tasti dolenti continuano invece ad arrivare dalla panchina, nessun elemento a disposizio­ne del tecnico umbro riesce a lasciare il segno quando chiamato in causa. I tre italiani Davide Pascolo, Diego Flaccadori e Fabio Mian anche in gara tre sono stati protagonis­ti di prestazion­i insufficie­nti. Ma chiarament­e se la spinta, la concentraz­ione e la gestione delle partita stasera saranno le stesse di gara 3, per l’Aquila c’è la possibilit­à di mandare tutto alla bella di lunedì.

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