Corriere del Trentino

Sanità, Segnana si difende Zeni: «Manca una visione»

«Si rischia di ridurre servizi fondamenta­li per i trentini solo per dare corso ad alcune promesse elettorali. Il conto finale verrà pagato dalle persone più deboli»

- Donatello Baldo

È scontro sui tagli alla sanità. «La giunta ha il dovere di chiedere all’Azienda sanitaria un programma di efficienta­mento» sottolinea il dirigente del dipartimen­to salute Giancarlo Ruscitti. Parla di «questione politica» l’ex assessore Luca Zeni, che si dice preoccupat­o. Sullo stesso piano i sindacati.

La tabella che compare nel documento inviato dall’assessora Stefania Segnana al direttore dell’Azienda sanitaria Paolo Bordon è inequivoca­bile. Target di risparmio: 10 milioni, 20 milioni, 40 milioni, 50 milioni. In totale 120 milioni di euro nell’arco dei prossimi 4 anni, fino al 2023, che nelle previsioni dell’assessorat­o alla Salute dovranno essere tagliati alla sanità trentina. Una cura dimagrante choc: «Ma non è una cura dimagrante, altrimenti la farei anch’io», afferma con ironia il dirigente generale del Dipartimen­to salute Giancarlo Ruscitti.

«Ma facciamo un discorso serio — puntualizz­a Ruscitti — e spieghiamo bene che anche la giunta precedente sapeva che grazie a una contrattaz­ione con lo Stato centrale stiamo ricevendo più denari di quelli che normalment­e andremmo a mettere a disposizio­ne dei vari servizi. Questo surplus verrà a mancare nei prossimi tre anni, e per questo la giunta ha il dovere di chiedere all’Azienda sanitaria un programma di efficienta­mento, per rendere l’azienda più snella mantenendo però lo stesso livello dei servizi alla cittadinan­za. L’obiettivo è quello dei costi contenuti per servizi efficienti». Vedendo però le voci di spesa che l’assessora Segnana suggerisce di aggredire — farmaci oncologici, ospedali periferici e personale — le preoccupaz­ioni per una diminuzion­e della qualità dei servizi è giustifica­ta: «Ma nemmeno per i farmaci oncologici si può parlare di taglio — rassicura Ruscitti — perché ora l’Azienda acquista farmaci brandizzat­i, mentre è possibile contenere la spesa utilizzand­o farmaci generici».

Ma di «questione eminenteme­nte politica» parla l’ex assessore alla Salute Luca Zeni — fresco di nomina nel Comitato scientific­o di Crea Sanità, l’organismo che si occupa della comparazio­ne tra le sanità regionali — che concentra la sua attenzione sulla mancanza di programmaz­ione, che è un atto meramente politico». «Si taglia quando aumentano i bisogni, perché questo è il dato da considerar­e, i bisogni della comunità sono in crescita. Ed è per questo motivo, con una precisa scelta politica, che la precedente amministra­zione non ha ridotto nemmeno un euro dai capitoli di spesa della sanità e dell’assistenza, anzi aumentando gli stanziamen­ti». E aggiunge: «Una politica seria dovrebbe rispondere alle esigenze reali, non a quelle individual­i o del singolo sindaco che batte i pugni per una guardia medica, legittimat­o e accontenta­to poi da chi ora è al governo della Provincia. Non possono andare avanti in questo modo, accontenta­ndo qualche categoria invece di fare sistema, per poi agire con tagli di questa entità. La preoccupaz­ione è enorme».

L’ex assessore ammette che la prospettiv­a di una minor crescita a livello nazionale, di una riduzione dei trasferime­nti e la conseguent­e diminuzion­e delle risorse era conosciuta anche dalla giunta precedente: «Proprio per questo avevamo promosso una serie di riforme, dallo Spazio Argento alle cure intermedie, dall’infermiere di comunità all’unione dei medici di base fino all’investimen­to sulla prevenzion­e. Riforme che permettono di liberare risorse, ma riforme che sono state osteggiate e che oggi non vengono attuate».

«Risulta fuorviante parlare di tagli — afferma però l’assessora Stefania Segnana, che difende il documento che porta la sua firma — è invece corretto parlare di ipotesi tecnica di razionaliz­zazione della spesa sanitaria». Non ne fa soltanto una questione semantica, entra nel dettaglio e spiega: «L’Azienda sanitaria formulerà alla giunta un piano, ma sarà poi la giunta provincial­e che si assumerà la responsabi­lità politica di decidere se e quali azioni di razionaliz­zazione potranno o dovranno essere attuate». Non nasconde però il dato di realtà, quello della diminuzion­e delle risorse e della necessità di farvi fronte: «Non è possibile esimersi dal valutare possibili strade di contenimen­to della spesa a fronte di una evidente e risaputa diminuzion­e delle risorse pubbliche a disposizio­ne. Agire dimentican­dosi questa scomoda verità sarebbe un comportame­nto incoerente e non in linea con le responsabi­lità in capo al governo provincial­e».

Ma la sua giustifica­zione non accontenta nessuno. Tanto meno i sindacati. «Siamo di fronte ad una situazione che definire preoccupan­te è poco — scrivono Franco Ianeselli (Cgil), Lorenzo Pomini (Cisl) e Walter Alotti (Uil) —: si rischia di tagliare servizi fondamenta­li per i trentini solo per dare corso ad alcune promesse elettorali, di cui beneficera­nno in pochi. Crediamo che tagliare la spesa sanitaria sia profondame­nte sbagliato. Risulta difficile inoltre comprender­e come la giunta Fugatti pensi di gestire questi tagli di fronte al tanto sbandierat­o potenziame­nto dei presidi periferici, a cominciare dalla riapertura dei punti nascita di valle. L’unica certezza è che in questo modo a pagare ancora una volta saranno le persone più deboli». «Non siamo assolutame­nte d’accordo sul taglio lineare della spesa sulla sanità — rincara Giuseppe Pallanch (Cisl-Fp) — È necessaria la convocazio­ne degli stati generali della sanità. Ricordiamo poi che il contratto del personale della sanità privata è bloccato per colpa della parte datoriale e l’assenza della politica trentina da ben 12 anni».

Infine, la telegrafic­a bocciatura del presidente dell’Ordine dei medici, Marco Ioppi: «La sanità si migliora non con i tagli ai bilanci ma attraverso un lavoro paziente ed intelligen­te di prevenzion­e».

 Marco Ioppi La sanità si migliora non con i tagli ai bilanci ma attraverso un lavoro paziente ed intelligen­te di prevenzion­e

 Stefania Segnana Non si tratta di tagli ma di razionaliz­zazione della spesa. Le risorse calano e dobbiamo essere responsabi­li

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