Cure e diagnosi, ecco su cosa indaga il team di esperti
TRENTO C’è un nesso di causalità tra il decesso di Pietro Ianeselli, morto mercoledì all’ospe- dale Santa Chiara, e la legionella da lui contratta? E che cure gli sono state prestate? Questi sono alcuni dei quesiti che la Procura ha girato al team di esperti dell’Istituto superiore di sanità, chiamato ad indagare sul caso di legionellosi registratosi all’ospedale di Trento.
La vittima, Pietro Ianeselli, 78 anni, titolare dell’omonimo negozio di arredamento di Bosentino, era entrata al Santa Chiara l’8 maggio per essere sottoposto a un intervento. Ma il 18 maggio i sanitari si sono accorti che l’uomo aveva contratto la legionella. Una malattia che forse per lui è stata fatale, dal momento che pochi giorni dopo è deceduto. I tre figli hanno presentato un esposto in Procura, determinati ad andare evidentemente fino in fondo e capire perché il padre si sia ammalato, secondo loro, in ospedale. La stanza in neurochirurgia dove era ricoverato l’uomo negli ultimi giorni era stata sequestrata e dopo la bonifica resa di nuovo disponibile: ora si dovranno attendere dei giorni per avere delle risposte sui campioni prelevati, nella stanza, nelle acque e nei sistemi di ventilazione anche nei reparti di urologia e neurologia dove l’uomo aveva trascorso qualche giorno.
I carabinieri passeranno al setaccio i reparti per capire se, in queste settimane, si sia registrato qualche altro caso di infezione risoltasi poi positivamente con guarigione. La legionellosi è provocata da un batterio che colpisce l’apparato respiratorio: si trasmette attraverso l’acqua nebulizzata. Nel 2016 si erano registrati sei casi all’ospedale santa Chiara di Trento, che da allora soprattutto investe cifre importanti per scongiurare questo pericolo.
La Procura ha chiamato in causa gli esperti dell’Istituto superiore di sanità, chiedendo loro di trovare risposte ad alcune domande: che cure sono state prestate all’uomo? Come si è svolta la presa in carico del paziente? La diagnosi è stata tempestiva? Qual è la causa del decesso e soprattutto c’è ed è dimostrabile il nesso di causalità tra la morte e la legionella? «Questi questi — ragiona il procuratore Sandro Raimondi —sono necessari per verificare l’esistenza di eventuali responsabilità mediche. Attualmente non ci sono indagati. La nostra preoccupazione allo stato attuale e è di capire se ci possano essere pericoli per la salute dei cittadini».
I controlli
I carabinieri stanno verificando se ci siano stati altri casi nell’ospedale