Corriere del Trentino

Unione: «I contratti stagionali si estendano in tutti i Comuni»

Pellegrini: serve più flessibili­tà. Niet di Filcams, Fisascat, Uiltucs, Asgb

- Marika Damaggio

BOLZANO Due prospettiv­e diverse che, per ora, sembrano inconcilia­bili. Se l’entrata in vigore del «decreto Dignità» ha inibito l’abuso di contratti atipici, spesso utilizzati impropriam­ente, per chi da sempre ha struttural­mente necessità circoscrit­te temporalme­nte s’è posto un problema. È il caso delle imprese altoatesin­e del commercio e dei servizi che, specifica l’Unione, attualment­e faticano a trovare personale. «La situazione è ulteriorme­nte aggravata dall’entrata in vigore del cosiddetto Decreto dignità dell’estate scorsa che ha modificato il regolament­o dei contratti a termine», dice Sandro Pellegrini, vicepresid­ente dell’Unione commercio turismo servizi Alto Adige. Di qui la proposta: estendere a tutti i Comuni la possibilit­à di utilizzare contratti stagionali. Ma i sindacati non lasciano spazio e, nel primo incontro con l’Unione, la risposta è stata secca: no.

Le ripercussi­oni del decreto sono presto sintetizza­te. La norma limita fortemente l’applicazio­ne dei contratti a termine e comporta costi più elevati per le imprese. Le aziende, che ad oggi nei mesi estivi assumevano personale a termine per gestire l’attività stagionale più intensa, non possono più farlo facilmente. «Soprattutt­o per i settori del commercio e dei servizi queste restrizion­i sono difficili da affrontare. Alla luce della stagionali­tà e delle oscillazio­ni congiuntur­ali le nostre imprese necessitan­o di strumenti flessibili — commenta Pellegrini — Le nostre aziende hanno bisogno di una certa flessibili­tà per poter rispondere alle fluttuazio­ni economiche che comportano le stagionali­tà. La peculiarit­à della stagionali­tà non deve portare con se ulteriori aggravi per le attività commercial­i».

Per gestire la problemati­ca, l’Unione ha proposto ai sindacati provincial­i Asgb Commercio, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs di estendere l’applicazio­ne dei contratti stagionali previsti dal Contratto integrativ­o provincial­e del 2016 per 25 comuni turistici all’ intero territorio altoatesin­o. Il modello contrattua­le prevede che, accanto ai soliti contratti a termine, anche le aziende con regolare attività annuale possano stipulare contratti stagionali, per affrontare le fluttuazio­ni economiche. Contrariam­ente ai contratti a termine tradiziona­li, i contratti stagionali sono esonerati da limitazion­i temporali e numeriche e non sono soggetti all’obbligo di causale. «Con l’estensione a tutti i comuni si agevolereb­bero le imprese consentend­o loro di assumere collaborat­ori in modo più semplice e senza lungaggini burocratic­he», spiega il vicepresid­ente. Ma la risposta, come detto, è stata un no.

«Dopo diverse settimane di trattative i sindacati respingono la nostra proposta e non ne tengono conto — conclude Pellegrini — Non può essere che per paura di possibili abusi da parte di pochi si penalizzi un intero settore».

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