Teatro Sociale: 200 anni di storia, cultura, spettacoli
Il teatro come piazza del sapere. Il teatro come spazio nel quale si incontrano cultura, architettura e società. Il Teatro Sociale di Trento compie 200 anni e festeggia questo importante compleanno con una giornata rivolta alla cittadinanza per raccontare la sua storia, tra palcoscenico e platea. Domani il Centro Servizi Culturali Santa Chiara aprirà gratuitamente le porte del teatro a chiunque voglia conoscere meglio quello che è un importante pezzo della storia e della cultura di Trento. Un modo per accedere liberamente alla sala teatrale e di scoprirne i meccanismi di scena e gli angoli più reconditi e affascinanti, grazie a visite guidate gratuite. La giornata sarà un’occasione unica per tutti gli amanti del teatro e gli appassionati delle discipline artistiche e storiche, ma vuole anche tendere una mano ai curiosi, a chi magari non è mai entrato in una sala teatrale proprio perché intimorito dalle poltrone di velluto. Così si potrà scoprire l’imponente macchina tecnica necessaria a portare in scena anche lo spettacolo apparentemente più semplice. Fu nel mese di maggio del 1819 che Felice Mazzurana, commerciante e imprenditore nato a Trento nel 1780, consegnò ai suoi concittadini il Teatro Sociale, eretto sfruttando la struttura architettonica del palazzo del Conte Tommaso Festi. Un desiderio, quello di Mazzurana, che muoveva da un innato senso civico: il teatro nei secoli ha sempre rappresentato non solo un luogo adibito agli spettacoli, ma soprattutto una sorta di piazza coperta nella quale la popolazione si poteva incontrare e sviluppare pensiero critico attraverso il dibattito generato dalla visione di opere teatrali, concerti, momenti di presentazione pubblica. Una funzione che ha attraversato i secoli e le latitudini, dagli anfiteatri dell’antica Grecia alle locande inglesi adibite a palcoscenici dell’epoca elisabettiana, fino ad arrivare ai più moderni esperimenti di teatro «fuori dal teatro». Riportato al suo antico splendore dopo la ristrutturazione del 2000 ad opera dello Studio Giovanazzi di Trento, il Teatro Sociale è diventato negli ultimi anni punto di riferimento per il pubblico trentino, con proposte culturali di alto valore e una sempre maggiore apertura a nuove iniziative. A partire dalle 10 di domani sarà quindi possibile accedere liberamente al teatro, visitare la platea e le sale di Palazzo Festi. Dalle 12 alle 18 l’annullo filatelico nell’atrio del teatro, mentre alle 14, alle 16 e alle 20.30 sono in programma le visite guidate all’interno degli spazi del teatro. La giornata proseguirà alle 18, con un incontro pubblico che proporrà diversi interventi alla presenza del sindaco di Trento Alessandro Andreatta, l’assessore alla cultura del Comune di Trento Corrado Bungaro, il presidente del Centro Servizi Culturali Santa Chiara Enzo Bassetti e di Mirko Bisesti, assessore alla Cultura Provincia autonoma di Trento. Il teatro come luogo di costruzione di un’identità politicoculturale. Grandi nomi di artisti nel corso di due secoli si sono alternati sul palcoscenico. Gli attenti lavori di restauro sono durati ben 14 anni. Il Teatro Sociale incarna in sè molti temi che verranno affrontati da altrettanti esperti. Protagonisti della giornata saranno il direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi, Gios Bernardi di
E’ la piazza del sapere dove s’incontrano idee, architettura e società. Venne fondato nel 1819 da Felice Mazzurana
Trento, la ricercatrice della fondazione Museo Storico del Trentino Elena Tonezzer, l’architetto e curatore dei lavori di restauro Sergio Giovanazzi, la docente e critica musicale Annely Zeni e il giornalista Waimer Perinelli, coordinati da Francesco Nardelli, direttore del Centro Culturale Santa Chiara. Poi momenti performativi con arie tratte da opere ospitate negli anni al Teatro Sociale, eseguite dal vivo dal mezzosoprano Alessandra Andreetti con Francesca Vettori al pianoforte. E la prima dello spettacolo scritto da Renato Barrella sui 200 anni del Teatro Sociale di Trento, che verrà presentato in ottobre. La pièce ha vinto il concorso «18192019. Al Sociale duecento anni di teatro. La funzione del teatro nella costruzione della cultura comunitaria urbana», del Servizio Culturale del Comune di Trento.