Corriere del Trentino

Bilancio, nessun accordo Le opposizion­i: risposta all’arroganza della giunta

- Di Marika Damaggio

Nessun accordo: il bilancio si approverà emendament­o dopo emendament­o. «Una risposta all’arroganza della giunta», spiega all’unisono la minoranza. E tra i correttivi proposti dalla stessa maggioranz­a c’è pure l’idea di nominare il presidente dell’Opera universita­ria senza l’intesa con il rettore.

TRENTO Sia a livello comunale che provincial­e, la Lega ha sempre chiesto incessante­mente la riqualific­azione del quartiere di Santa Maria Maggiore per contrastar­ne il «degrado». Ma nei lavori consiliari per l’assestamen­to di bilancio del Comune di Trento ha spinto fortemente affinché la giunta facesse un passo indietro per il progetto «Eataly in chiave locale». Ne fa una questione di metodo la capogruppo della Lega Bruna Giuliani. «Si sarebbe dovuta sentire tutta la popolazion­e — commenta —. Se le associazio­ni sono d’accordo che cacciasser­o i soldi dal loro portafogli­o».

Dall’altra parte, il dirottamen­to in sede di bilancio dei 2,5 milioni di euro destinati all’acquisizio­ne dell’immobile ex Unicredit ai lavori alla Blm group arena ha fatto infuriare l’assessore alle politiche economiche Roberto Stanchina. Non solo. Gli stessi commercian­ti della zona e l’associazio­ne Rinascita Torre Vanga, insieme alla Fondazione Demarchi, sono rimasti estremamen­te delusi dalla scelta finale della giunta comunale, che ha inserito comunque l’obiettivo del progetto nel Documento unico di programmaz­ione (Dup). Ma nonostante il consenso quasi unanime dei residenti e delle attività commercial­i, per il gruppo consiliare della lega «bisognava coinvolger­e tutta la circoscriz­ione del centro storico», spiega la consiglier­a comunale Bruna Giuliani. «I gruppi consiliari non erano a conoscenza dell’acquisto dell’immobile — prosegue —. Ciò significa che la politica si era messa a servizio di un gruppo ristretto di persone. Ma non si possono spostare più di 2 milioni di euro in questa maniera. Noi abbiamo battagliat­o per dieci anni per la riqualific­azione di questa piazza, ma è soltanto uno dei tanti luoghi di degrado della città».

Come un’eco della prassi del leader leghista nazionale, «la Fondazione Demarchi e le associazio­ni vogliono l’Eataly? Che si candidasse­ro alle prossime amministra­tive — ha aggiunto la capogruppo della Lega —. Che trovassero loro i soldi per il progetto. Quando saremo noi al governo, li utilizzere­mo per fare delle microstrut­ture per anziani in ogni quartiere. Un’idea presentata in una mozione e votata dal Consiglio comunale, ma che giovedì è stata rimandata». A questo punto, a maggio del prossimo anno, si troveranno spaesati i residenti di Santa Maria che hanno promesso di rispondere con il voto alla decisione della giunta comunale di rimandare il progetto.

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Prima linea Paolo Ghezzi, consiglier­e di Futura, tra i più intransige­nti
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