Salvini: «Fare di più è un dovere morale»
UNA GARA DI SOLIDARIETÀ. LA FAMIGLIA DEL PICCOLO È VENETA Bimbo autistico abbandonato Segnana: vogliamo ospitarlo
Solidarietà e disponibilità. Sono state le reazioni alla storia del bimbo autistico di sette anni abbandonato dai genitori a cui il Tribunale dei minori sta cercando un supporto. L’assistente sociale del comune veneto di residenza aveva contattato la Casa Sebastiano di Coredo, specializzata sull’autismo. L’assessora provinciale alla sanità Segna- na offre la disponibilità della Provincia ad accoglierlo, mentre il vicepremier Salvini afferma che «fare di più è un dovere morale».
TRENTO Un dramma della disperazione: si può sintetizzare così, il caso del bambino veneto di 7 anni affetto da autismo e affidato al Tribunale dei minori dopo essere stato rifiutato dai genitori. Un caso che ha suscitato scalpore a livello nazionale, dopo la denuncia lanciata da Casa Sebastiano a Coredo, centro specializzato in Val di Non che, nei giorni scorsi, ha ricevuto la telefonata di un’assistente sociale del Comune di residenza del bambino con la quale si chiedeva una sistemazione per il ragazzino abbandonato. La struttura di Coredo però è autorizzata a ospitare ragazzi con più di 16 anni residenti in Trentino, per cui non sarebbe stato possibile accoglierlo. Alla base, una situazione familiare difficile. «Si tratta di una famiglia con notevoli problemi economici. A questo si aggiunga che, nel piccolo Comune dove vivono, l’assistenza ai bambini autistici è pressoché nulla», fa sapere un addetto ai lavori che preferisce mantenere l’anonimato. La notizia dell’abbandono ha subito innescato una gara di solidarietà: «In molti — dichiara Elena Gabardi, la pedagogista di Casa Sebastiali no che ha ricevuto la telefonata dal Veneto — si stanno rendendo disponibili per un aiuto e tante famiglie si stanno offrendo per l’affido o l’adozione». Va da sé che prima di procedere a un’eventuale adozione bisognerà attendere la decisione del Tribunale dei minori. «Sarà una procedura lunga — spiega Antonio Garieri, uno dei soci bolzanini della Fondazione Trentina per l’autismo che ha realizzato la struttura di Coredo — perché bisognerà trovare una famiglia idonea all’accoglienza e non sarà per nulla facile. Siamo di fronte a un gesto estremo che come genitore di un bambino autistico posso capire, anche se per fortuna in Alto Adige nessuna famiglia è ancora arrivata a un tale punto di esasperazione. Ciò non toglie che ci vorrebbe maggiore sostegno delle istituzioni: la Provincia di Bolzano ha appena approvato una delibera che chiedevamo da anni, sulla carta è bellissima ma di concreto non si vedrà nulla per i prossimi anni perché mancano gli specialisti». La mancanza di formazione specifica è un limite segnalato pure da Roberto Oberburger, vicepresidente della Cooperativa Sociale Autismo di Trento e genitore di una ragazzo di 16 anni autistico: «In Trentino siamo anche fortunati rispetto alle altre regioni perché abbiamo varie strutture di accoglienza. Ma parliamo di piccoli numeri, mentre ogni anno in Trentino nascono 30 bambini autistici. Però il problema non sono le strutture, anzi. Per me bisogna farli uscire dai centri dopo il necessario percorso, altrimenti ghettizziamo quando, invece, è necessaria l’inclusione sociale. Se ne parla tanto, ma in concreto nessuno vuole far lavorare un adulto autistico: perché le grandi aziende come le catene di supermercati, per esempio, non formano personale in grado di gestire un dipendente autistico?». Attualmente per i bambini autistici è prevista un’indennità di accompagnamento che, dopo la maggiore età, si tramuta in pensione di invalidità. Ma l’aspetto economico è l’ultimo dei problemi: «Le famiglie — riprende Oberburger — hanno bisogno innanzitutto di un sostegno psicologico. A un figlio autistico va dedicata un’enormità di tempo, attenzioni, nervi. Purtroppo ci sono pochi educatori che possano spiegare ai genitori come gestire una situazione che, in alcuni casi, è pesantissima. Conosco famiglie trentine costrette a fare i turni per stare vicino al figlio, oppure a dormire in letti separati. Famiglie esasperate, che mi auguro non arrivino al dramma della disperazione di questo bambino rifiutato. Un caso che, secondo me, rappresenta un gesto estremo per richiamare l’attenzione sul problema». Da Roma il leader della Lega, Matteo Salvini, commenta su Facebook: «Autismo, fare di più è un dovere morale». Un auspicio a cui Stefania Segnana assicura sarà dato seguito sul territorio. «Sto vagliando — dice l’assessora trentina al Sociale — con i servizi preposti l’ipotesi di ospitare temporaneamente in una struttura trentina quel bimbo».