Ordine avvocati, Michele Russolo eletto presidente
È Michele Russolo il nuovo presidente dell’Ordine degli avvocati di Trento. La nomina segue le dimissioni di Andrea de Bertolini, presentate per l’incandidabilità legata ai due mandati successivi.
TRENTO È Michele Russolo il nuovo presidente dell’Ordine degli avvocati del foro di Trento. Una nomina resa necessaria dalle dimissioni, rassegnate l’11 luglio scorso, di Andrea de Bertolini, presidente uscente e riconfermato a furor di voti (245) nelle elezioni tenutesi a maggio. De Bertolini ha però deciso di fare un passo indietro per non alimentare la bufera, scoppiata a livello nazionale, legata all’incandidabilità di chi, come lui, avesse già ricoperto due mandati consecutivi (a prescindere dal ruolo) nell’Ordine.
L’intera questione risale al dicembre 2018, quando una sentenza delle sezioni unite della Cassazione conferma l’incandidabilità, sancita dalle legge professionale del 2012, di chi, anche prima dell’entrata in vigore della legge stessa, avesse ricoperto due mandati consecutivi nell’Ordine. In vari fori italiani si va al voto in primavera e, di fronte all’elezione di persone che avevano ricoperto più mandati consecutivi, fioccano i ricorsi alla Corte costituzionale. Nelle assemblee che precedono il voto in Trentino nessuno eccepisce alcunché: si vota, de Bertolini viene eletto ma il 10 luglio esce la sentenza della Corte costituzionale che conferma quanto stabilito dalle Sezioni Unite. Qualcuno, nell’Ordine, inizia a sollevare, seppure sottovoce, dei dubbi sulla candidabilità del presidente. A questo de Bertolini, pur non essendo tenuto a farlo dal momento che nessun ricorso era stato presentato a Trento, decide di dimettersi, togliendo così ossigeno sul nascere a ogni possibile minuscolo focolaio di polemica e spiega le ragioni in una lettera inviata a tutti gli iscritti. «La coesione nell’Ordine, pur nel valorizzare il pluralismo, è stata per me in questi anni premessa di metodo e risultato. Il venir meno di questa mi induce a fare un passo indietro».
Una mossa motivata ulteriormente dai contenuti della sentenza della suprema corte che motiva il proprio no al superamento dei due mandati con il rischio che si possano stabilire «tratti di peculiare prossimità» tra eletto e elettorato. Un’offesa, secondo de Bertolini, per sé ma anche per i 245 avvocati che lo hanno votato. Di qui, anche, la decisione.
La scelta del presidente è stata accolta con dispiacere dal consiglio, che in un comunicato stampa ha sottolineato, criticando la sentenza «l’incondizionato impegno per gli iscritti» profuso da de Bertolini.
Con de Bertolini si è dimessa anche la seconda dei più votati, Carlotta Baroldi, mentre Russolo, pur della squadra di de Bertolini, ha deciso di proseguire «il lavoro svolto in questi quattro anni per senso di responsabilità, fatto di servizi formativi e culturali per la cittadinanza che mai si erano visiti in passato». Andrea Lorenzi è stato individuato come segretario, mentre Alessandro Baracetti il tesoriere. Al posto di de Bertolini e Baroldi sono entrati Mauro Demattè e Elisa Bruni, che si vanno ad aggiungere così a Lucia Bobbio, Elisabetta Peterlongo, Andrea Stefenelli, Giorgia Cristofolini, Giovanni Rambaldi e Paolo Zanetti.