Corriere del Trentino

Finisce a processo per il furto di un canarino

- Ch. M.

Amare gli animali domestici è universalm­ente considerat­a una caratteris­tica positiva, che denota sensibilit­à per il mondo naturale e una certa inclinazio­ne alla cura verso gli altri esseri viventi. Ma talvolta un tale tipo di amore può sconfinare fino a spingere a compiere azioni al di fuori della legge. È il caso di un uomo di Trento, che ieri è finito a processo per aver rubato un usignolo del Giappone, una specie esotica di canarino. Il fatto contestato risale a qualche giorno fa. L’uomo è accusato di essere entrato in un negozio di animali a Civezzano e, dopo aver forzato la gabbietta dove era rinchiuso, di aver

nascosto e portato fuori dal negozio l’animale. Un’operazione facilitata dalla grande confidenza che questa specie di uccello ha con gli esseri umani, e che lo rende un amatissimo animale da compagnia. Ma l’usignolo del Giappone ha anche un valore economico non indifferen­te: il valore di quello sottratto è di ben 180 euro.

Come dice il suo nome, l’usignolo del Giappone è tipico dell’Asia orientale, ma il suo nome può trarre in inganno gli inesperti. Si tratta di una specie provenient­e dalle zone intorno all’Himalaya, importato in tutto il mondo.

In Italia il suo prezzo è esponenzia­lmente salito a partire dal 2014, anno in cui l’Ispra ne ha stabilito dei limini nell’importazio­ne.

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Esotico L’usignolo del Giappone

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