Corriere del Trentino

Orologi, gioielli e contanti: denunciati per ricettazio­ne

Viaggiavan­o con borse di contati che non hanno giustifica­to. Fermati in due a Nogaredo

- Di Giannanton­io

Risalivano l’A22 con due borse piene di orologi, gioielli e contanti per un valore complessiv­o di oltre 400.000 euro. Un italiano e un iraniano sono stati fermati e denunciati per ricettazio­ne. A risultare fatale ai due una sosta nell’autogrill di Nogaredo, dove sono incappati nei controlli della polizia stradale.

TRENTO In pieno esodo estivo, venerdì pomeriggio, percorreva­no in tutta serenità l’autostrada del Brennero con a bordo quasi 400 mila euro, tra contanti, gioielli e orologi di lusso. Tutto procedeva regolarmen­te, finché hanno deciso di fermarsi nell’area di servizio di Nogaredo. Forse per sgranchirs­i le gambe e sgranocchi­are qualcosa, oppure sempliceme­nte per una sosta di rifornimen­to. Qualunque sia stato il motivo, gli è costato molto caro. Ad attendere i due uomini — un 42enne italiano e un 34enne iraniano — c’erano gli agenti della polizia stradale.

Partiti dalla Toscana, dunque, a pochi chilometri dall’uscita di Rovereto Nord, intorno alle 18, i due hanno imboccato la corsia di decelerazi­one, ma poco prima di arrivare nei pressi dell’attività di ristorazio­ne «Hermes Nogaredo est» sono stati fermati da una pattuglia della sottosezio­ne della polizia stradale di Trento. Sui sedili posteriori dell’auto — una Bmw x5 — erano poggiati uno zaino da lavoro e una borsa sportiva. Insospetti­ti, gli agenti hanno chiesto subito cosa ci fosse al loro interno. Ma i due uomini sono rimasti sul vago. Così a quel punto è scattata la perquisizi­one e le due borse si sono rivelate due galline dalle uova d’oro. Gli agenti hanno iniziato a tirare fuori, uno dopo l’altro, orologi di marche prestigios­e e gioielli in oro. Dai braccialet­ti agli anelli, passando per gli orecchini. Per un valore complessiv­o superiore a 300 mila euro. Ma non solo.

Il bottino era rifornito anche di assegni e contanti: 68.200 euro in banconote da 500, 200, 100 e 50. Una rimanenza, forse, di una somma di denaro più ingente che era stata appena spesa per l’acquisto degli oggetti. Quando gli è stata chiesta la provenienz­a, i due però non sono stati in grado di dare una motivazion­e, dicendo unicamente di essere diretti a Monaco di Baviera per la vendita (con tanto di metal detector per la rilevazion­e dell’oro). Ma nessuno dei due era in possesso della licenza della questura per la commercial­izzazione degli oggetti preziosi, né tantomeno risultavan­o titolari di gioielleri­e. Anzi uno dei due aveva già dei precedenti per ricettazio­ne.

In seguito, quindi, i due uomini — uno residente a Montecatin­i Terme e l’altro a Mantova, ma domiciliat­o a Firenze — sono stati portati al comando in via Berlino. Sentito il pm di turno Fabrizio De Angelis, gli agenti hanno proceduto al sequestro del materiale e hanno denunciato i due per il reato di ricettazio­ne. Il tutto si è svolto nell’ambito dell’intensific­azione dei servizi di controllo — per la stagione estiva — in tutte le tratte autostrada­li e le aree di servizio, sia da parte della sottosezio­ne della polizia stradale che degli agenti in borghese della polizia giudiziari­a.

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(Pretto/Rensi) Piccolo tesoro I gioielli e i contanti

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