Corriere del Trentino

La condanna di Rossi «Evitano il confronto, è il loro classico stile»

- A. D.

TRENTO È dispiaciut­o ma affatto sorpreso l’ex presidente della Provincia, attuale consiglier­e del Patt, Ugo Rossi nel prendere atto dei due emendament­i con cui la maggioranz­a mira a sovvertire i rapporti di forze nella nomina del vertice dell’Opera universita­ria, escludendo il rettore cui verrebbe soltanto chiesto un parere non vincolante.

Eppure Rossi, quando vestiva i panni di governator­e, problemi simili li ha affrontati numerose volte. «È normale che ci siano posizioni diverse: se io dovessi raccontare di tutte le volte che ho dovuto mettermi d’accordo con qualcuno, dovessi dire quanto ci abbiamo messo e cosa ci siamo detti, perché lo prevedono le norme potrei impiegare davvero molto. Ma le norme sono fatte per trovare una composizio­ne». In aula ieri Rossi ha chiesto a Cia una spiegazion­e sul suo emendament­o, ma è intervenut­o Fugatti che ha zittito il suo consiglier­e, invitandol­o a non rispondere.

La decisione del governo guidato da Fugatti non è quindi sorprenden­te per Rossi: «È un emendament­o in puro stile, “non parlo con nessuno o si fa come dico io o niente”. E quando qualcuno obietta qualcosa usano la carta del consenso popolare: il popolo ha dato loro mandato di decidere e quindi possono fare ciò che vogliono».

La mediazione

Il consiglier­e del Patt chiede lumi a Cia che non risponde: «Le norme servono per trovare intesa»

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