Corriere del Trentino

Ossanna fa il neutrale e rigetta l’ostruzioni­smo

Anche De Godenz critico e la maggioranz­a gli vota un emendament­o. Grisenti coltiva il centro

- A. D.

TRENTO Nelle schermate proiettate in aula che riassumono, dopo ogni voto, la distribuzi­one di favorevoli contrari e astenuti, in corrispond­enza delle postazioni occupate da Pietro De Godenz e Lorenzo Ossanna, la luce che si accendeva era sempre uguale: gialla. Astensione. Una scelta che è stata notata tra le fila delle minoranze, che hanno deciso invece di andare compatte all’ostruzioni­smo.

Così, in un’aula che, in assenza di un accordo, sta guadando voto dopo voto, l’infinito mare degli oltre 7.500 emendament­i, si è iniziato a vociferare di possibili cambi di casacca o della nascita di gruppi misti. Ma Ossanna ci va con i piedi di piombo: «Sono fedele ai valori del Partito autonomist­a» afferma perentorio facendo intendere che non lascerà, almeno non ora, il gruppo. Ma non nasconde il disagio di fronte all’approccio troppo schiacciat­o sulle posizioni delle altre forze di opposizion­e deciso dal partito, con Ugo Rossi in testa. Insomma, se la parola d’ordine, ribadita anche dal congresso delle Stelle alpine, è quella del blockfrei l’attuale linea del gruppo consiliare non appare coerente ad Ossanna: «La mia è una critica al metodo — spiega — Abbiamo presentato emendament­i ostruzioni­stici e altri di sostanza, che proponevan­o dei correttivi, senza stravolger­e la manovra. Penso sia giusta l’azione di disturbo il primo giorno ma ritengo sia altresì indispensa­bile poi cercare un’intesa andando a discuterne gruppo per gruppo». E Ossanna spiega anche il perché: «Rispetto le richieste degli altri partiti di opposizion­e, ma messi tutti insieme chiediamo troppo, non otterremo nulla». E se qualcuno obietta che un simile atteggiame­nto riveli la volontà di portare a casa un contentino per il proprio partito abbandonan­do una battaglia condivisa, Ossana rammenta che non è una novità: «Nelle scorse legislatur­e, dopo una prima presa di posizione compatta, le opposizion­i andavano a trattare singolarme­nte».

La consiglier­a del Pd Sara Ferrari, a fine seduta, ha chiesto in aula se la maggioranz­a avesse perso pezzi. Ossanna ha risposto con un «non si sa è la risposta esatta», mentre De Godenz (Upt) è rimasto in silenzio. Non è un caso che quebuvette, st’ultimo ieri abbia portato a casa un emendament­o, votato dalla maggioranz­a. E la voglia di grande centro cui simili posizioni fanno pensare, anche in vista delle elezioni comunali, ieri, era palpabile anche nella dove l’ex assessore Silvano Grisenti si è intrattenu­to a lungo con il presidente Maurizio Fugatti ma anche con il collega di Progetto Trentino, l’assessore Mario Tonina, non disdicendo di fare quattro chiacchier­e con l’ex assessore del Patt Franco Panizza, anche lui di passaggio.

Intanto anche oggi che è domenica si apriranno le porte dell’aula: dalle 9 alle 13, dalle 14.30 alle 19 e dalle 20 a mezzanotte e mezza; l’obiettivo della maggioranz­a è di chiudere entro giovedì. Resta un giallo su un pacchetto di 30-40 emendament­i decaduti in blocco perché identici ma proposti da consiglier­i diversi. Secondo alcuni simile sorte toccherà ad altre centinaia di emendament­i. Ma la sostanza di questa maratona, non è destinata a cambiare .

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Il dialogo L’ex assessore della Margherita Ugo Grisenti e il presidente leghista della Provincia Maurizio Fugatti

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