Corriere del Trentino

Referendum sul biodistret­to, parte la raccolta firme

Il comitato promotore deposita il quesito. Giuliani: «Troppo lunghi i tempi della politica»

- Francesco Desimine

TRENTO È stato presentato venerdì in consiglio provincial­e il quesito referendar­io per far diventare il Trentino «distretto biologico», cosicché modifichi le attuali dinamiche di coltivazio­ne, allevament­o e produzione alimentare, ispirato dalla tutela della salute, dell’ambiente e della biodiversi­tà. «“Affinché ci sia una conversion­e biologica, dev’essere socialment­e interessan­te” avrebbe detto Alexander Langer» rimarca Andreas Fernandez, del Comitato promotore.

Voler essere bio-distretto vuol dire innanzitut­to accorgersi della presenza di pesticidi non solo nelle coltivazio­ni, ma anche nei ghiacciai e nei fiumi. Ana Dallapicco­la, di Caldonazzo, madre di due figli, s’è fatta promotrice del referendum spinta dai dubbi sulla gestione delle mono-culture di mela vicine all’asilo. Diversi agricoltor­i della Val di Non hanno preso a cuore l’iniziativa perché vorrebbero che i territori agricoli fossero anche luoghi di vita sociale e turismo. Con loro sono portatori di questa istanza diversi residenti di Arco, Trento, Mezzolomba­rdo, Rovereto, Lona-Lases, Ton e Avio.

Il cammino è quello della discussion­e sociale, che porti a comprender­e che la transizion­e eco-sostenibil­e interessa l’intera popolazion­e. Per questo il mezzo scelto è il referendum propositiv­o, che dovrà raccoglier­e 8000 firme e, una volta approvato dal Consiglio Provincial­e, coinvolger­e almeno 180 mila persone, più del 40% degli aventi diritto al voto in Trentino. La politica locale si occuperà in un secondo momento di tradurre in norma le istanze referendar­ie, secondo le proprie modalità di lavoro.

I principi contenuti nel Manifesto del Comitato promotore del referendum sono il rispetto dell’ambiente, la cura della bio-diversità e delle specie animali autoctone, naturalmen­te integrate nel contesto ambientale trentino. Tutto questo coinvolge anche la ripopolazi­one e la riqualific­azione delle zone montane, la valorizzaz­ione del turismo e il migliorame­nto della qualità di vita. Se verrà portato a termine  Il comitato ha presentato in consiglio provincial­e il quesito del referendum propositiv­o

 Ora serviranno 8.000 firme per guadagnare l’attenzione dell’assemblea approvare il provvedime­nto di legge l’iter giuridico-politico, potrà iniziare una riflession­e sulla sostenibil­ità in ogni comunità locale, che darà risposte autonome alle istanze presentate dal referendum.

Un distretto biologico già esiste, e si trova in India. Fabio Giuliani, referente del Comitato, spiega: «Aspettare i tempi della politica sarebbe stato troppo lungo. Quando abbiamo scoperto del bio-distretto indiano nello Stato del Sikkim abbiamo pensato di applicarlo in Trentino». Anche in Svizzera si è tenuto un referendum propositiv­o su questo tema nel 2018, il quale non è andato a buon fine perché la Svizzera ha cambiato la propria legislazio­ne in anticipo rispetto al voto, verso l’agricoltur­a sostenibil­e.

 ?? (Pretto/Rensi) ?? Impegnati
Il comitato promotore ha presentato il referendum propositiv­o
(Pretto/Rensi) Impegnati Il comitato promotore ha presentato il referendum propositiv­o

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy