Corriere del Trentino

Fiumi e fosse, allarme pesticidi E anche i pesci stanno sparendo

Riedl (Dachverban­d): «Necessario riqualific­are i corsi d’acqua»

- Di Massimo Minniti

BOLZANO L’Alto Adige è ricco di torrenti, fiumi e laghi di montagna, popolati prevalente­mente da trote e, in misura minore, da carpe, tinche e persici. In Alto Adige, come in molte altre regioni italiane, l’esercizio della pesca è regolament­ato per salvaguard­are il patrimonio ittico. Andreas Riedl, direttore della Federazion­e protezioni­sti sudtiroles­i - Dachverban­d e membro del direttivo dell’Unione pesca Alto Adige, racconta la situazione.

Com’è lo stato dei corsi d’acqua in Alto Adige?

«Sostanzial­mente la qualità dell’acqua in senso chimico e biologico è abbastanza buona, salvo per qualche punto specifico come nella Bassa Atesina e la fossa di Caldaro, che nei rapporti Ispra compare come punto inquinato da pesticidi».

Quindi la questione dei pesticidi non va sottovalut­ata?

«Assolutame­nte no. Sono stati raccolti 17 campioni in tutto l’Alto Adige. In 15/16 campioni c’è una grande presenza di pesticidi. In alcuni casi sono sopra i limiti. Oltre il 90% dei bacini superficia­li nel capoluogo conferma la presenza di pesticidi. La situazione più indicata è quella della fossa di Caldaro, che da anni dà questi problemi. Numeri elevati, che vanno ben oltre la media nazionale, ma in linea con la situazione difficile in larga parte del Nord Italia».

Ci sono altri problemi legati ai corsi d’acqua?

«Nell’ultimo secolo la morfologia del territorio ha risentito di tutti i lavori di raddrizzam­ento dei corsi d’acqua che prima facevano parte di aree fluviali molto vaste. L’ecosistema ne ha risentito in modo grave. Da dieci anni l’Agenzia per la Protezione Civile sta investendo grandi somme per una riqualific­azione dei corsi d’acqua cercando di portali ai livelli di 100 anni fa. Serve tanto tempo e costanza. A Chienes, ad esempio, su sei ettari hanno riqualific­ato la Rienza e ad inizio giugno il tratto è stato inaugurato. È un esempio di come i nostri corsi d’acqua dovrebbero esziali sere per il funzioname­nto nel rispetto dell’ambiente, oltre a salvaguard­are fauna e flora».

I cormorani, che si nutrono di pesce, rappresent­ano un problema?

«I cormorani in sé non creerebber­o alcun problema, se la popolazion­e dei pesci raggiunges­se le densità potendei corsi d’acqua. Nell’Adige, nel tratto fra Merano e Salorno, si dovrebbe avere la densità potenziale di 200250 chilogramm­i di pesce, ma invece ne ha solo 20/25, un decimo di quelli che si potrebbe avere. Ciò significa che la densità è sotto la soglia e che i cormorani creano problemi sostanzial­i alla popolazion­e Il Talvera a Bolzano, qui ripreso durante una piena. Nel 2016 è stato effettuato un intervento di rinaturali­zzazione del torrente da rendere difficile in futuro la riproduzio­ne. Ad ogni modo, i cormorani creano dei problemi sostanzial­i a specie che sono minacciate, come la trota marmorata e il ghiozzo e specie che non sono interessat­i alla pesca come lo scazzone».

Come mai ci sono così pochi pesci?

«Il problema principale sono le pressioni antropiche ovvero i disturbi complessiv­i di origine antropica come le infrastrut­ture o le messe a coltura. L’Adige, a causa di questi disturbi, ha pochissimo spazio e poca dinamicità per garantire la vita alle popolazion­i ittiche. Ho fatto l’esempio dell’Adige perché è il corso d’acqua più lungo del

La situazione

«La fossa di Caldaro compare nei rapporti Ispra come uno dei punti inquinati»

I predatori

«I cormorani creano problemi sostanzial­i perché la popolazion­e dei pesci è scarsa»

nostro territorio e per questo emblematic­o, perché con una popolazion­e ittica robusta, la presenza del cormorano non dovrebbe essere un gran problema».

E le centrali idroelettr­iche sono un problema?

«Ovviamente: esse riducono la portata dei fiumi attraverso le condotte forzate. Di conseguenz­a la popolazion­e ittica non può raggiunger­e la densità potenziale».

Cosa auspica per il futuro?

«Chiediamo più controllo, sensibiliz­zazioni e sanzioni. La gente pensa che inquinare sia un delitto minore, ma in realtà dà enormi problemi all’ecosistema, stravolgen­dolo. Purtroppo siamo passati dai sacchetti di plastica addirittur­a ai rifiuti ingombrant­i, come materassi o mobili abbandonat­i sulle rive dei fiumi. E poi bisogna ridare più spazio ai nostri corsi d’acqua. Ciò avrebbe effetti positivi per l’ecologia e per la sicurezza, prevenendo le piene. Se il fiume ha più spazio, ha anche più capacità di far passare una piena senza stravolger­e gli argini».

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Un ghiacciaio alpino. Il riscdaldam­ento globale sta intaccando non solo i ghiacciaik ma anche il permafrost A questo è stata dedicata una Summer School Eurac
Alta quota Un ghiacciaio alpino. Il riscdaldam­ento globale sta intaccando non solo i ghiacciaik ma anche il permafrost A questo è stata dedicata una Summer School Eurac

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