Vitalizi, Paccher allontana le perplessità «La riforma sarà operativa a dicembre»
Paccher: «Nessun ritardo, risparmi medi del 20%». In Aula a settembre
Nuova sforbiciata ai vitalizi. È stato licenziato ieri dall’ufficio di presidente della Regione il disegno di legge che ricalcola, secondo il metodo contributivo, gli assegni dei 177 ex consiglieri regionali. Nel complesso si avrà un risparmio del 20% della spesa destinata ai vitalizi, che scenderà da 4,8 a 3,8 milioni di euro. «Dal primo dicembre la legge sarà operativa», assicura il presidente del consiglio regionale, Roberto Paccher (nella foto, da sinistra, con Noggler). E aggiunge: «Nessun ritardo, abbiamo predisposto il testo ora perché dovevamo attendere la pronuncia della Consulta».
TRENTO Durante la presentazione dei capisaldi della riforma parla solo il presidente del consiglio regionale, Roberto Paccher. «La legge sarà approvata» ripete secco, respingendo ipotetici agguati in Aula. Accanto a lui, silenzioso, il vicepresidente Josef Noggler. Poche parole, quasi a indicare lo scarso entusiasmo dell’Svp verso la riforma dei vitalizi. «È normale avere visioni diverse, ma l’importante è arrivare a una piena condivisione — assicura Paccher — C’è stata solamente la volontà di verificare che non fossero incrinate le prerogative normative della nostra autonomia». Chiarito questo aspetto, è stato licenziato dall’ufficio di presidenza il disegno di legge che recepisce quando disposto dalla Conferenza Stato-Regioni, ossia il ricalcolo con metodo contributivo dei 177 assegni spettanti agli ex consiglieri. Nel complesso un risparmio del 20% della spesa destinata ai vitalizi (che è di 4,8 milioni l’anno, quindi scenderà a 3,8 milioni circa).
Oggi il testo doveva arrivare sul tavolo della prima commissione. Tuttavia la maratona trentina per approvare l’assestamento di bilancio, fiaccato da 7.500 emendamenti, ha imposto un cambio d’agenda. Poco male: dopo l’estate si rimedierà, arrivando in Aula se possibile già a settembre. «E dal primo dicembre la legge sarà operativa», assicura Paccher. Rispettando così la scaletta dettata dalla Conferenza Stato-Regioni. «Perché — sottolinea Paccher — siamo perfettamente nei tempi». Di più: «Nessun ritardo e nespercettore. suna inadempienza, il Trentino Alto Adige ha predisposto il testo ora perché dovevamo attendere la pronuncia della Corte costituzionale». Una risposta in differita alla stoccata del ministro Riccardo Fraccaro che, il mese scorso, aveva sottolineato l’adeguamento al ricalcolo di tutte le Regioni italiane «eccetto Sicilia e Trentino Alto Adige».
Fin qui il passato. Ora l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha presentato il disegno di legge. La proposta prevede l’adeguamento alla normativa nazionale, disciplinando il ricalcolo degli assegni vitalizi sulla base del metodo contributivo. Cosa significa? Il trattamento economico viene quantificato sulla base della contribuzione obbligatoria effettivamente versata dal consigliere. In pratica, si riceverà in base a quanto è stato versato, sul modello di quanto già deciso dalla Camera e dal Senato per gli ex parlamentari.
Nella sostanza viene calcolato il montante contributivo sulla base dei dati individuali e delle percentuali di trattenuta sulle indennità consiliari stabilite dalle singole norme regionali. Viene inoltre applicata una quota di contributi a carico dell’ente pari a 2,75 volte il contributo a carico del Le disposizioni, poi, si applicano agli ex consiglieri regionali titolari di assegni vitalizi e di assegni di reversibilità in corso di erogazione. «Sono esclusi — ricorda Paccher — i consiglieri eletti per la prima volta nella XIV Legislatura, per i quali è intervenuta la restituzione del montante delle contribuzioni per il trattamento indennitario della medesima legislatura». Sono esclusi anche i consiglieri eletti dopo il 2014, per i quali è previsto dalla normativa regionale il versamento della contribuzione a favore della previdenza complementare.
Secondo le stime, il provvedimento dovrebbe comportare un risparmio per le casse regionali del 20%. Ovvero circa un milione perché, oggi, la spesa per i vitalizi raggiunge i 4,8 milioni di euro all’anno. Nel complesso parliamo di 177 pensioni totali, di cui 31 senza attualizzazione, 87 con attualizzazione e 51 assegni di reversibilità.
«I consiglieri più penalizzati sono quelli che hanno svolto il proprio mandato tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, a causa delle basse contribuzioni»,spiega Paccher ricordando inoltre che il provvedimento fissa un tetto di 4.127 euro massimi e 1.300 minimi. Ma sono esclusi dalla scure gli ex consiglieri che non avevano aderito alla riattualizzazione. Tra loro c’è anche chi riceve 10.400 euro che, quindi, resteranno tali e quali. Rinunciare alle liquidazioni d’oro, alla fine, s’è rivelato proficuo.
Cosa cambia
Con il provvedimento le pensioni verranno ricalcolate con metodo contributivo
I numeri
Sono 177 gli assegni e il costo annuale è di 4,8 milioni di euro che diventeranno 3,8
Tra gli ex consiglieri maggiormente colpiti da quest’ultima riforma c’è il socialista Nicolò Cadonna (in carica dal 1978 al 1988) che riceverà un assegno di 1.263 euro con un taglio del 69,4%. Arriva quasi al 70% pure la riduzione dell’assegno versato ad Antonio a Beccara (Dc) e Gianni Bazzanella (Dc), entrambi riceveranno 1.263 euro. Un bel taglio pure per Francesco Romano, ex Dc in carica dal 1988 al 1998. Per lui la riduzione è del 43,53% e arriverà a un assegno di 2.300 euro circa. Non cambierà nulla, invece, per l’ex Landeshauptmann Luis Durnwalder: a lui spetta un assegno che tocca il tetto massimo di 4.127 euro lordi. Ma la variazione è dello zero per cento. Idem per la «pasionaria» Eva Klotz: nessun cambiamento e assegno intonso di 4.127 euro. Viceversa, per l’ex governatore trentino Pierluigi Angeli, il taglio è netto: da 4.127 euro attuali a 1.469 dal primo dicembre. Tradotto: il 65% in meno.