Corriere del Trentino

Fugatti, elezione legittima Cittadini, ricorso respinto

Respinto il ricorso dei cittadini. Il presidente: «Non c’era incompatib­ilità tra i due ruoli»

- Roat

L’elezione del governator­e Maurizio Fugatti è stata legittima. Il Tribunale ha respinto il ricorso presentato da un gruppo di cittadini che puntava sull’ineleggibi­lità dell’esponente leghista in quanto all’epoca era sottosegre­tario alla salute. Ma per i giudici il sottosegre­tario non è un membro di governo.

TRENTO L’elezione del presidente Maurizio Fugatti è stata legittima. Il Tribunale mette un punto fermo nella querelle sull’ineleggibi­lità del governator­e del Trentino; il collegio, presieduto dal giudice Roberto Beghini, con a latere i colleghi Giuseppe Barbato e Serena Alinari, ha infatti respinto il ricorso di un gruppo di cittadini, tra cui Vincenzo Zubani, sindaco di Tione e candidato nella lista Futura, ora all’opposizion­e, contro l’elezione dell’esponente leghista, all’epoca sottosegre­tario alla salute del governo Conte.

L’annuncio in aula è stato dato ieri mattina dal presidente del consiglio Walter Kaswalder durante la seduta-fiume del consiglio provincial­e sull’assestamen­to del bilancio proposto dalla giunta. I giudici hanno dato ragione al presidente e alla Provincia spazzando via i dubbi sull’ineleggibi­lità e incompatib­ilità sollevati dalla Fondazione Openpolis e poi da un gruppo di cittadini che, attraverso l’avvocato Alfonso Pascucci, hanno presentato un formale ricorso chiedendo l’annullamen­to della delibera di convalida dell’elezione a presidente della Provincia. «Illegittim­a», secondo i cittadini in quanto all’epoca Fugatti era sottosegre­tario alla salute ed era intervenut­o in diversi dibattiti elettorali sulla chiusura dei punti nascita di Cavalese, Arco e Tione. Secondo i tre cittadini Fugatti avrebbe fatto «valere un potere formale, in quanto sottosegre­tario con delega ai punti nascita, non posseduto dagli altri candidati». Il richiamo è all’articolo 122 della Costituzio­ne e alla norma provincial­e. Sul punto si era già espresso il segretario generale della Provincia, Paolo Nicoletti, che aveva dato parere favorevole all’eleggibili­tà di Fugatti prima del voto del 21 ottobre scorso, in quanto un sottosegre­tario non sarebbe membro di governo.

Ed è questo il nodo centrale della sentenza. I giudici, dopo aver esaminato le eccezioni preliminar­i, nel merito hanno stabilito che il sottosegre­tario non è un «membro di governo». «La definizion­e del governo e dei suoi membri — si legge in sentenza — è rinvenibil­e nell’articolo 92 della Costituzio­ne che sancisce tra i membri del governo esclusivam­ente il presidente del consiglio dei ministri, i ministri e il consiglio del ministri». Non i sottosegre­tari quindi. L’articolo 15 della legge elettorale della Provincia numero 2 del 2013, che esclude l’eleggibili­tà di membri del governo, secondo il Tribunale deve essere applicata solo a ministri e presidente del consiglio del ministri. Da qui la decisione di rigettare il ricorso e i cittadini dovranno anche pagare 3.000 euro di spese a Fugatti, difeso dall’avvocato Manuel Zanella, e altri 3.000 euro alla Provincia. Se il ricorso fosse stato presentato a Bolzano il risultato sarebbe stato diverso. Nella provincia altoatesin­a, così come in altre regioni autonome, ricordano i giudici, «il legislator­e, in aggiunta alla locuzione membri di governo, ha indicato la carica di sottosegre­tario tra le ipotesi di ineleggibi­lità».

È soddisfatt­o il governator­e Fugatti. «Non ero preoccupat­o, sapevo che c’era compatibil­ità tra i due ruoli», commenta. «Avevo fiducia, ci siamo mossi all’interno dello spazio del diritto». Ora per i tre cittadini resta aperta la strada di un nuovo ricorso. «È un loro diritto, è legittimo. Vedremo», taglia corto il governator­e.

La sentenza

Il Tribunale: «Il sottosegre­tario non è un membro del governo, lo dice la Costituzio­ne»

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Il governator­e Maurizio Fugatti. Per il Tribunale la sua elezione è stata legittima
Soddisfatt­o Il governator­e Maurizio Fugatti. Per il Tribunale la sua elezione è stata legittima

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