Corriere del Trentino

Rovereto-Ala, Maffei frena sulla fusione

La fusione nella Rurale Vallagarin­a è un boccone amaro per il vicepresid­ente Maffei «Non è campanilis­mo, ma se molliamo su tutto per il consiglio comunale è un problema»

- Orfano

«Rovereto è il capoluogo, combattiam­o per mantenere il presidio». L’ex sindaco e vicepresid­ente della Rurale Roberto Maffei frena sull’ipotesi di ingresso nella Cr Vallagarin­a, con sede ad Ala.

ROVERETO Non è facile affrontare la questione della Cassa rurale di Rovereto per Roberto Maffei, vicepresid­ente e già sindaco della Città della Quercia. Cassa centrale banca spinge per il matrimonio con Ala (Rurale Vallagarin­a), in tutta evidenza l’istituto che inglobereb­be Cr Rovereto, vista la disparità di stato di salute. Ma Rovereto è pur sempre il capoluogo della Vallagarin­a, prima città industrial­e della Provincia. E se la mente «contabile» comprende, il «cuore» politico soffre.

Maffei, che ne pensa della prospettiv­a di inclusione di Cr Rovereto in Cr Vallagarin­a?

«Abbiamo avviato i primi contatti ufficiali, vedremo se ci sono i presuppost­i. Dobbiamo ancora vederci, finora si sono incontrati solo i due presidenti, non c’è stato un incontro congiunto dei due consigli. Vedremo se c’è disponibil­ità».

Ma se i conti lo consentiss­ero, lei sarebbe d’accordo?

«C’è da dire che in questi anni Rovereto ha perso molto. La Cassa di risparmio di Trento e Rovereto, prima di tutto. Rischiare di perdere la centralità del credito, perdendo la Rurale, ci metterebbe molto in difficoltà. Rovereto è pur sempre il capoluogo di valle. Attenzione: non è un discorso di mero campanilis­mo. Noi si combatte per mantenere il presidio, il ruolo della città è importante».

Un ragionamen­to politico.

«Il consiglio comunale, la parte politica, è preoccupat­a di questo depauperam­ento, se dovessimo andare in quella direzione. C’è da dire che per fortuna conosco bene il presidente di Cr Vallagarin­a, Primo Vicentini, che è stato per decenni segretario di Rovereto, anche quando ero io sindaco. La sua sensibilit­à è nota, conosce la città».

Si può cercare una forma di mediazione?

«Servirebbe un giusto equilibrio. La Rurale ha una storia dietro e per sposarsi tutti e due gli sposi devono essere d’accordo. Purtroppo Rovereto subisce continue spoliazion­i, una delle ultime è Dolomiti energia (nata dalla fusione delle multiutili­ty di Trento e Rovereto, con base da tempo a Trento, ndr). Se molliamo su tutto per il consiglio comunale è un problema».

Però pesano i conti.

«Lo so, un fardello pesante soprattutt­o sul fronte patrimonia­le. Ma stiamo recuperand­o bene in redditivit­à. Rendiamoci conto che per il tessuto industrial­e non sarà indifferen­te non avere più il credito locale e quindi il centro decisional­e in città. Ala ha un bacino più ridotto».

In banca altri come lei hanno questo tipo di preoccupaz­ione?

«Questa è una mia visione, da ex amministra­tore. Ma tutti si rendono conto del rischio di svuotare la città. Ala poi ha più interesse ad espandersi verso Verona, mentre noi non abbiamo nessuna mira in quella direzione».

A proposito di Verona, Banca di Verona sembra voglia trovare spazi a Rovereto.

«Si dice che abbia interessi verso il mercato locale».

Per il gruppo Iccrea la sede aperta ad Ala da Verona sarebbe il ponte per Rovereto.

«A quel punto il ragionamen­to diventa ancor più importante: se si svuota Rovereto, togliendol­e il ruolo di centro decisional­e, si dà più spazio di manovra agli altri. La mancanza di un primo attore creerebbe un rischio per l’erogazione di credito al tessuto industrial­e».

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La sede principale La Cassa rurale di Rovereto sarebbe destinata a confluire in quella di Ala
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