Corriere del Trentino

Guerra, il vissuto della gente raccontato con 28 sagome

Luserna, un percorso emozionale lungo cinque chilometri

- di Silvia Vernaccini

A Luserna, il percorso emozionale «Dalle storie alla Storia», restituisc­e all’escursioni­sta il vissuto della gente dell’altopiano durante la Grande Guerra (2 ore; 5 chilometri; dislivello 230 m).

Volti e storie

Lungo il sentiero che, da piazza Marconi-Platz conduce prima a Forte Campo/Werk Lusern e poi agli avamposti Oberwiesen e Viaz/ Vietz, ventotto sagome in metallo con dettagli in cotto, raffiguran­ti persone e animali raccontano altrettant­e storie vere accadute in quegli inizi del Novecento, in particolar­e quando il fuoco dell’artiglieri­a italiana s’incrociava con quella austro-ungarica.

Ecco ad esempio Ermida, la donna manovale o Emma, la ragazza delle pietre, Gustav, la sentinella o Anton, la spia, o ancora Lena, la profuga che finalmente dopo quattro anni torna a Luserna trovandola rasa al suolo, gli alberi bruciati e le ossa mescolate alla polvere. L’incontro con ogni personaggi­o mira a suscitare emozioni e riflession­i sull’atroce inutilità della guerra.

Dal 25 al 28 maggio 1915, infatti, Forte Campo/Werk Lusern — in cemento armato, dotato di quattro cupole corazzate per artiglieri­e e una cupola osservator­io — venne pesantemen­te bersagliat­o dalle artiglieri­e italiane; per mettere fine alla carneficin­a il suo comandante decise di issare bandiera bianca, ma i vicini Forti Busa Verle e Belvedere intervenne­ro ostacoland­o l’avviciname­nto delle truppe italiane.

Con la Strafexped­ition (maggio 1916) la linea del fronte si spostò verso est e di conseguenz­a la vita di Forte Campo conobbe una relativa calma, tanto che vi venne eretto un monumento a ricordo dei compagni Caduti. A valle del forte troviamo l’avamposto Oberwiesen, mentre poco più a est un secondo avamposto, il Viaz, collegato con il forte da una rete di trincerame­nti. Il percorso prosegue verso la sorgente del Viètz, dove la sagoma di Margareth, ricorda la ragazza che tutti i giorni portava acqua al forte, supera la sorgente Campo creatasi, stando alla leggenda, in seguito alle preghiera di una donna distrutta dal dolore.

Capitello di S. Antonio

Giunti al rifugio Malga Campo (aperto da giugno a settembre; cell. 347 9755969) si piega circolarme­nte verso Luserna passando per il singolare capitello di Sant’Antonio. Per completare lo sguardo su questo capitolo di storia vale la pena visitare il Centro di documentaz­ione Luserna/Documentat­ions Zentrum Lusern con sezioni dedicate agli altopiani di Luserna, Folgaria e Lavarone (tel. 0464 789638; www.lusern.it).

Il circuito parte da piazza Marconi e porta prima

a Forte Campo, poi agli avamposti Oberwiesen e Viaz

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Memorie Nelle due fotografie le sagome che si incontrano sul sentiero di Luserna denominato «Dalle storie alle storie»

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