Corriere del Trentino

Trasloco del Cibio, Bisesti mette nel mirino i costi Manifattur­a, Olivi cauto

- Di Erica Ferro

L’assessore Bisesti mette l’accento sui costi del trasferime­nto del Cibio a Rovereto.

TRENTO Un colpo al cerchio e uno alla botte. Per l’assessore provincial­e all’università Mirko Bisesti se il Cibio dovesse essere trasferito a Rovereto sarebbe positivo per il formarsi di un distretto dedicato alla biotecnolo­gia, «ma anche investire nell’ area attuale con uno sviluppo contiguo a Povo potrebbe essere un’ottima opzione: attenzione però ai costi, la questione non è secondaria». Chi non condivide, invece, l’ipotesi che il Polo Manifattur­a cambi vocazione è il consiglier­e provincial­e del Pd Alessandro Olivi, secondo il quale «il focus dedicato all’impresa sostenibil­e e alla manifattur­a verde non può essere smarrito».

L’ipotesi di trasferire la sede del Centro di biologia integrata dell’università di Trento avanzata a inizio anno dall’assessore Achille Spinelli e recentemen­te sposata dal direttore Alessandro Quattrone, spinto dal bisogno immediato di spazi per l’attività dei suoi ricercator­i, trova solo in parte una sponda nell’assessore Bisesti: «Il problema degli spazi è reale — commenta — dal mio punto di vista investire nell’area attuale con uno sviluppo contiguo (la strada preferita dal rettore Paolo Collini, ndr) potrebbe essere un’ottima opzione, il problema è che non sarebbe nè semplice nè veloce». Al contempo Bisesti pone l’accento su un’altra questione: «Attenzione a fare in modo che un eventuale trasferime­nto tenga conto di tutti i parametri, costi compresi, perché è stato fatto un investimen­to forte nel Cibio come entità, ma anche in termini di struttura: di tutto questo si deve tenere conto nella valutazion­e complessiv­a, anche perché è stato fatto in tempi recenti».

Bisesti apprezza, tuttavia, l’ambizione di Spinelli di convogliar­e a Rovereto tutte le realtà scientific­he che si occupano di biotecnolo­gie in ambito sanitario: «All’ateneo di Trento, pur distinguen­dosi per la sua eccellenza, manca un riferiment­o al mondo della sanità — chiosa — declinarlo in maniera specifica dando vita a un polo dedicato potrebbe essere un ottimo investimen­to per il futuro nel nostro territorio in termini di competenze, specializz­azioni e risorse umane anche dal punto di vista universita­rio».

Chi, invece, non condivide per nulla questa possibilit­à è Alessandro Olivi, che nella precedente legislatur­a deteneva le deleghe in mano oggi a Spinelli (sviluppo economico e lavoro): «Manifattur­a non deve diventare un luogo nel quale, “siccome c’è spazio”, va bene metterci indiscrimi­natamente tutto e il contrario di tutto — sostiene il consiglier­e provincial­e del Pd — quel luogo nasce con l’idea di costruire un polo della conoscenza e un cluster tecnologic­o dedicato all’impresa sostenibil­e e alla manifattur­a verde. Un focus che non può assolutame­nte essere smarrito proprio oggi, nel momento in cui i temi del riscaldame­nto globale, dei cambiament­i climatici, dell’esauribili­tà delle fonti e delle nuove prospettiv­e di sviluppo sfidano le popolazion­i e i governi di tutto il mondo».

Se dunque la collocazio­ne che più di altre garantisce al Cibio la possibilit­à di «correre”» è quella del polo di Rovereto, «si verifichi rapidament­e l’armonicità di questa strada con le finalità di Manifattur­a — esorta Olivi — e si agisca di conseguenz­a». «Senza il timore di “far perdere qualcosa a Trento” — aggiunge — e spingendo invece nella direzione di trasformar­e il Trentino in una comunità policentri­ca dell’università e della ricerca. Una rete territoria­le nella quale sarà però cruciale una regia pubblica ben più avveduta di quanto sembra oggi emergere dalle parole e dalle azioni di chi pare aggrappars­i a una logica di locazione immobiliar­e come scappatoia per la propria perdita di visione». Perché secondo Olivi, siccome il Cibio è «un’eccellenza assoluta», la giunta provincial­e se ne dovrebbe occupare «con cura, senza irrompere sulla questione della collocazio­ne dei laboratori come una sorta di amministra­tore di condominio».

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Visioni opposte In alto l’assessore Mirko Bisesti, sotto Alessandro Olivi

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