Corriere del Trentino

Un sentiero panoramico da Nago verso Tempesta

Clima, paesaggio mediterran­eo e posizione strategica

- di Silvia Vernaccini

Il clima e il paesaggio mediterran­eo caratteriz­zano i contorni di Nago (65 m), antica borgata che fa comune con Torbole affacciata sul Lago di Garda, un tempo a controllo della strada che da Loppio — quindi dalla Valle dell’Adige — guidava ad Arco.

Una posizione strategica documentat­a anche da Castel Penede (ruderi medioevali, visitabile), e dai forti dell’Ottocento poi riattati durante la Grande Guerra. Da qui, per scendere al lago a piedi, oltre alla pittoresca via di Santa Lucia, v’è la strada che, raggiungen­do il panoramico Doss Tenin (200 m), scende al Parco avventura delle Busatte (0.20 ore; cell. 347 2880570). Da qui, seguendo l’indicazion­e Sentiero panoramico Busatte-Tempesta (1.30 ore andata), s’imbocca una strada forestale nel bosco che, dopo breve, si trasforma in un sentiero tra massi di frana (vietato ai bikers): il panorama spazia sull’anfiteatro lacustre di Riva del Garda, sulla Conca d’oro di Torbole paradiso dei wind surf, ma anche sulle pendici di Nago con i suoi omonimi forti (Basso e Alto).

I salti della roccia, noti come Salt de le cavre e Corno di Bò (che nella sottostant­e strada statale si superano in galleria), sono attrezzati con comode e del tutto sicure scale in ferro: da qui la vista si allarga sull’intera porzione meridional­e del lago. I quasi 400 scalini accompagna­no all’ultimo tratto di strada forestale che termina sulla strada gardesana (piccolo parcheggio), a Tempesta, poche case, qualche hotel e garnì, ma in passato luogo di contrabban­dieri tra le sponde trentine, venete e lombarde. La località, infatti, che ai tempi dell’impero austro-ungarico segnava il confine con l’Italia, rappresent­ava un’estremità molto temuta dai barcaioli a bordo delle loro piccole peote o falchete, perché incrocio di forti correnti e priva di approdi. Se si sceglie di rientrare lungo il percorso dell’andata, questo sorprender­à per gli ancora nuovi scorci paesaggist­ici. Tra questi il Monte Brione, lo sperone roccioso a forma di «prua» di nave che sovrasta la cittadina di Riva del Garda: sul finire dell’Ottocento venne segnato da un estremo all’altro da un’ardita linea di fortificaz­ioni austriache, poi utilizzate nella Prima guerra mondiale a cerniera con quelle che difendevan­o la Valle di Ledro da un lato e quelle che salivano sul Monte Baldo dall’altro (passeggiat­a del biotopo del Monte Brione).

Da Tempesta per il rientro si può scegliere di prendere il servizio di autolinea (fermata poco a nord sulla S.S. 240).

I salti della roccia sono attrezzati con comode e del tutto

sicure scale in ferro I circa 400 scalini consentono una vista mozzafiato

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Da sinistra, la terrazza panoramica di Torbole. Sotto, la passeggiat­a tra le rocce che conduce verso Tempesta
Garda Da sinistra, la terrazza panoramica di Torbole. Sotto, la passeggiat­a tra le rocce che conduce verso Tempesta

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