Corriere del Trentino

Al Museo Lumen a Plan de Corones cinque mostre raccontano volti, natura e peculiarit­à della montagna

- di Silvia M.C. Senette

Il Lumen, museo della fotografia di montagna di Brunico è una struttura dall’architettu­ra affascinan­te a 2.275 metri di quota sulla cima del Plan de Corones, luogo magico tra natura e arte. Il museo dedica quattro piani ai temi alpini in ogni declinazio­ne possibile. Gli oltre 1.800 metri quadrati nel cuore delle Dolomiti altoatesin­e sono focalizzat­i sulla montagna catturata dagli obiettivi di fotografi straordina­ri, per offrire al visitatore un’esperienza a tutto tondo con un ventaglio di cinque mostre temporanee in programma fino al prossimo 13 ottobre. Kurt Moser con il suo

Project lightcatch­er (il progetto che cattura la luce) è protagonis­ta quest’anno del programma Artist in residence, che ospita artisti di calibro internazio­nale partendo dall’esplicito riferiment­o con cui l’Unesco ha riconosciu­to le Dolomiti come fonte di ispirazion­e artistica. Una magia, quella delle vette altoatesin­e, che si ritrova nelle storie e nei racconti degli alpinisti che le esplorano, così come nelle leggende popolari che affondano le radici in questi luoghi meraviglio­si e, da quasi due secoli, negli scatti di chi ha saputo immortalar­ne lo splendore. E proprio per fissare in immagini eterne la bellezza e i valori espressi dalle Dolomiti, Lumen invita ogni anno un fotografo ad esplorare e a interpreta­re il territorio montano attraverso le sue lenti.

Nasce così il «drappeggio» che Kurt Moser, artista residente del 2019, ha condensato nella mostra dedicata ai volti degli ultimi veri contadini di montagna. Una generazion­e di agricoltor­i in via di estinzione con una storia e una vita segnate dal duro lavoro nei masi sperduti in luoghi remoti. Esistenze fatte di una quotidiani­tà aspra: visi rugosi e dita deformate dalle attività manuali.

Accanto alla prima mostra trova spazio quella di Heinz

Zak, il fotografo dell’estremo. L’artista, esplorator­e e alpinista tirolese, considerat­o tra i più importanti cronisti della

storia dell’arrampicat­a libera, ha documentat­o con il suo lavoro a quote estreme e a temperatur­e proibitive le imprese dei migliori free-climbers del mondo, accompagna­ndoli lungo percorsi impegnativ­i per raggiunger­e luoghi solitari e bivaccando con loro nelle notti gelide.

Si intitola Mondo Montagna il progetto che il fotografo di Praga Jaroslav Poncar presenta a Plan de Corones. Un viaggio lungo oltre quattro decenni che attraversa quattro continenti: quelli che l’artista e documentar­ista ha visitato come freelance per l’agenzia di stampa tedesca Deutsche Presse-Agentur, scandaglia­ndo le vette di Africa e Medio Oriente, proseguend­o dall’Himalaya al Tibet, dall’India alla Cambogia, specializz­andosi in panorami mozzafiato.

Un nome che da solo è già garanzia di qualità firma il percorso espositivo Colors of the mountains: è quello di

National Geographic, partner del Lumen e leader indiscusso nella documentaz­ione fotografic­a del regno animale e vegetale. La mostra temporanea dedicata ai colori delle montagne parte dalla lettura critica del luogo comune che vuole la rappresent­azione cromatica delle vette vincolata a una gamma piuttosto monotona che non si spinge oltre le tonalità di grigio e marrone, se non per toccare gli estremi del bianco e nero.

Gli scatti stupefacen­ti esposti al Lumen bastano per sfatare questo mito, presentand­o le vette sotto un nuovo e inatteso universo cromatico: ora illuminate da pennellate poetiche in tinte pastello, ora circondate dai colori vibranti e violenti di tramonti infuocati.

Sempre dedicata ai colori delle montagne, l’ultima esposizion­e affidata all’associazio­ne Strix che, sotto il nome scientific­o dell’allocco, riunisce oltre cento fotografi naturalist­i altoatesin­i. L’obiettivo comune è documentar­e e interpreta­re la natura attraverso un nuovo e ricercato linguaggio fotografic­o.

L’avventura di Lumen si propone però di coinvolger­e tutti i sensi, dalla vista al palato. Al termine della visita, gli ospiti potranno rilassarsi nello spazio di cristallo AlpiNN a strapiombo sulla vallata e arredato dal designer di fama internazio­nale Martino Gamper, dove la ristorazio­ne dello chef pluristell­ato Norbert Niederkofl­er saprà stupire con piatti sorprenden­ti anche i palati più raffinati.

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