Quando il teatro di Bolzano divideva italiani e tedeschi
I vent’anni della struttura e i retroscena della posa della prima pietra, che infiammò il dibattito politico
Il 9 settembre saranno vent’anni. L’anniversario del teatro comunale di Bolzano sarà celebrato durante una intensa giornata di happening. Il nuovo progetto del teatro di piazza Verdi a Bolzano, inaugurato 20 anni fa dall’allora vicepresidente del Consiglio Sergio Mattarella divise profondamente le comunità italiana e tedesca. La prima, con Claudio Emeri e Claudio Nolet, «vecchi socialisti» e persone non di apparato ma di cultura e di impegno civile lottò per la nuova struttura. E la comunità tedesca? No e ancora no. Persino da parte di
Rudi Benedikter, avvocato ed esponente dei Verdi. Che ieri si schermiva: «E’ passato tanto tempo…».
Giorgio Delle Donne, bolzanino, storico rigoroso, dice: «La posa della prima pietra del nuovo teatro di Piazza Verdi avvenne alla fine del maggio del 1995. L’assessore provinciale alla cultura di lingua tedesca Hosp era nettamente contrario, così come il vicesindaco tedesco di Bolzano Mayr».
E poi: «Nessun esponente della Svp partecipò alla cerimonia della posa della prima pietra nè all’inaugurazione del settembre 1999. Per avere una presenza di lingua tedesca l’amministrazione comunale invitò il sindaco di Innsbruck Herwig von Staa. Durante la cerimonia vi furono proteste dei candidati Svp alle imminenti elezioni comunali e del Verde Rudi Benedikter, che con il gruppo “Piazza Verdi-Abitare” proponeva di costruire il nuovo teatro al posto della vecchia Fiera campionaria di Via Roma, i cui locali si sarebbero resi disponibili entro due anni».
Luis Durwalder, presidente della Provincia autonoma di Bolzano dal 1989 ai primi giorni del 2014, sottolinea a proposito della SueditirolerVolkspartei: «Ho fatto di tutto, allora per convincere gli esponenti del mio partito a pensare a un progetto comune. D’altro canto, c’erano anche assessori italiani contrarissimi a un nuovo teatro sia tedesco sia italiano».
Ancora Durnwalder: «Abbiamo iniziato a trattare, litigando molto e per molto tempo. Anche sui componenti del consiglio d’amministrazione. Ora, abbiamo un bel teatro e anche un auditorium bellissimo». Delle Donne: «Il nuovo teatro di Bolzano non esisterebbe senza le figure politiche di Claudio Emeri e Claudio Nolet, entrambi assessori alla cultura del Comune di Bolzano. Erano socialisti di vecchio stampo, con una forte formazione culturale ed una chiara concezione del ruolo di Bolzano capoluogo della provincia».