Itea, nel 2018 gli sfratti sono stati ventiquattro
Sfratti per morosità, nel 2018 sono stati 24: 450 le segnalazioni
Si tratta ancora sulla questione del vincolo di residenza per l’accesso agli alloggi Itea. La scorsa settimana il presidente della società Salvatore Ghirardini e il governatore Maurizio Fugatti hanno fatto il punto sulle novità introdotte dall’assestamento di bilancio. «La valutazione è politica» dice Ghirardini.
TRENTO Il dialogo, sulle case Itea, sta andando avanti. «La scorsa settimana — ripercorre l’agenda il presidente della società Salvatore Ghirardini — mi sono confrontato con il presidente della Provincia Maurizio Fugatti». Sul bando 2020-2021. Ma anche sul codice di comportamento per mantenere l’assegnazione dell’alloggio popolare (la cosiddetta patente a punti). «Stiamo lavorando» assicura Ghirardini.
Proprio sulla patente a punti per gli inquilini, introdotta nell’assestamento di bilancio, si era concentrata l’attenzione nelle scorse settimane: gli interrogativi, fin dall’inizio, si sono susseguiti. Con un quadro che, progressivamente, ha visto colmare i tasselli mancanti. Trenta, in totale, i punti che saranno «concessi» alle famiglie assegnatarie di un alloggio Itea. Una cifra che — come succede per la patente di guida — potrà essere ritoccata verso il basso nel caso in cui in un nucleo vengano registrati comportamenti considerati scorretti: azioni legate alla gestione del verde pubblico, ma anche degli spazi comuni. Fino ad arrivare ai casi più gravi come i reati. Ogni violazione, in ogni caso, non potrà togliere più di 15 punti a ogni famiglia. Con un «premio» per le famiglie virtuose: ogni anno i nuclei che si saranno comportati bene, non incorrendo in violazioni, aumenteranno il loro «bottino» di ulteriori due punti. Per arrivare a un massimo di 40.
E se sul codice di comportamento degli inquilini il perimetro sembra abbastanza definito, più scivolosa è la questione relativa al vincolo di residenza introdotto dalla giunta provinciale per l’accesso all’edilizia pubblica: vale a dire, dieci anni in Italia e tre in Trentino. In Liguria, il requisito dei dieci anni ha già ricevuto lo stop della Consulta. Ma Fugatti ha fatto sapere di voler andare avanti deciso. «Lascio alla politica le valutazioni su questo punto» si limita a dire Ghirardini. «Per quanto ci riguarda — prosegue il presidente Itea — metteremo in pratica quanto ci verrà indicato. In ogni caso, come provincia autonoma, forse potremmo avere qualche appiglio in più sul fronte della residenza».
E di edilizia pubblica ha discusso, ieri, anche la giunta provinciale, riunita anche questa volta fuori porta nel Comune di Valdaone. Su proposta dell’assessore alla salute Stefania Segnana, in sostanza, l’esecutivo ha definito il periodo di presentazione delle domande di alloggio a canone sostenibile e di quelle riferite al contributo integrativo in favore dei nuclei familiari in locazione sul libero mercato: le richieste potranno essere presentate dal 16 settembre al 13 dicembre 2019, con uno slittamento di qualche mese rispetto ai tempi tradizionali (negli anni scorsi il periodo di presentazione delle domande era da luglio a novembre). Uno spostamento questo — spiega la Provincia — dovuto alla necessità di coordinare gli strumenti provinciali di sostegno al disagio abitativo con l’introduzione del decreto legge sul reddito di cittadinanza.
Intanto, mentre in Veneto si discute di morosità e delle misure per individuare i «ricchi» che vivono nelle case popolari, in Trentino la situazione è molto diversa. «Oggi — spiega Ghirardini — su circa diecimila alloggi con contratto di affitto, le segnalazioni di revoca per morosità sono circa 450 all’anno. Una percentuale molto bassa». Cifra che si abbassa ancora di più se si considerano gli sfratti effettivi: nel 2018 si è arrivati a 24. «La segnalazione di revoca — sottolinea il presidente — viene inviata dopo tre mesi di mancato pagamento dell’affitto». Nel frattempo, la società avvia le sue valutazioni: «Dietro una morosità c’è sempre una ragione. A chi non ha regolarizzato il pagamento proponiamo quindi delle misure: la rateizzazione, la delazione del pagamento. In base alla situazione specifica, proviamo a trovare delle soluzioni. Nelle situazioni incancrenite, però, lo sfratto rimane l’unica strada da seguire». E i «furbetti»? In Trentino i controlli della Guardia di Finanza sono ormai una realtà consolidata: «Abbiamo convenzioni in atto. Ringrazio le istituzioni che lavorano a supporto di Itea e che danno soddisfazione a chi rispetta le regole, che rappresenta il 99 per cento del totale».