Cnh industrial prepara lo scorporo di «Iveco» Defence, Bolzano all’erta
BOLZANO Incertezza anche in una grossa realtà altoatesina: Iveco defence di Bolzano guarda con attenzione agli annunci di Cnh industrial, che vorrebbe scorporare il ramo dei camion Iveco, che comprende anche i veicoli da difesa. Claudio Voltolini (Fim Cisl) interviene: «Entro metà settembre avremo un incontro per parlare delle commesse sbloccate in sede ministeriale. Ovviamente chiederemo chiarimenti». Martedì, secondo i rumors, la decisione dovrebbe essere ufficializzata alla Borsa di New York.
Cnh industrial è controllata dalla Exor della famiglia Agnelli (che controlla pure Fca, Ferrari, ecc.) e raggruppa le attività nelle macchine agricole e per costruzioni a marchio Iveco e Case New Holland. Lo «spin-off» dei camion Iveco potrebbe essere annunciato durante il Capital Market Day previsto martedì: il mercato apprezza, visto che a Piazza Affari il titolo Cnhi ieri ha chiuso a +5,06%.
Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto di seguire in diretta telefonica l’evento americano: «Vogliamo confermare quel tipo di relazioni sindacali che abbiamo avuto finora con Cnh, fatto di informative esaustive e di coinvolgimento, ma soprattutto dobbiamo chiedere chiarimenti e garanzie sul futuro delle migliaia di lavoratori italiani coinvolti», spiega Gianluca Ficco, coordinatore Auto della Uilm. La Fiom ha chiesto incontri urgenti a livello nazionale. I posti di lavoro sono tanti: i dipendenti Iveco sono più di 6.000 (Cnh ne ha complessivamente 17.000) tra Brescia, Suzzara (Mantova), Torino e altre sedi, inclusi gli 800 di Iveco Defence di Bolzano e i 400 dell’Astra di Piacenza, oltre ai 5.000 di Fpt Industrial, l’azienda che produce motori per i veicoli industriali con stabilimenti a Torino e a Foggia. «Lo spin off di Iveco — osserva Roberto Di Maulo, numero uno della Fismic — era nell’aria da tanto tempo, si era parlato addirittura di vendita. La grande Fiat di una volta si sta trasformando in una serie di aziende medie che nella globalizzazione sono a rischio continuità. Questo non aiuta la stabilità dei posti di lavoro».
È molto preoccupato Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl: «Se l’operazione sarà confermata vogliamo capire se sarà come per Magneti Marelli, uno spin off preludio di una cessione, o se avverrà dentro un progetto più ampio in cui verrà confermata la presenza nel gruppo per favorire alleanze strategiche. Nel primo caso siamo contrari a un disimpegno del gruppo nel settore e chiediamo al più presto di attivare un confronto vero su queste prospettive strategiche». «Il futuro occupazionale degli stabilimenti italiani di Iveco è stato il centro dell’iniziativa della Fiom», ricorda Michele De Palma (Automotive) che chiede alle istituzioni «di lavorare per la crescita di Iveco».