Salvini e le comunali «Trento e Rovereto squadre già pronte»
Il leader leghista: «Pd e M5s insieme? Meglio»
Matteo Salvini ieri a Pinzolo ha ricevuto l’abbraccio del popolo della Lega. «Pd e 5 Stelle alleati alle comunali? Lo facciano, non abbiamo paura» avverte il ministro uscente. Che ha parlato di «squadre pronte» per Trento e Rovereto. A Trento, Andreatta risponde secco alle accuse.
TRENTO Matteo Salvini non rimpiange nulla. Rifarebbe tutto. Di fronte al possibile formarsi di un «governo truffa», la Lega «paura non ne ha: ci sono tante elezioni sui territori in vista, e quelle non si potranno sospendere o annullare».
Il segretario della Lega — e formalmente ancora ministro dell’interno — le partite di Trento e Rovereto le ha ben presenti: «Siamo già pronti — annuncia — dopo la Provincia, sarà la volta buona anche per le due città». Un’eventuale alleanza fra Pd e Cinque stelle anche a livello locale? «Me la auguro, sarebbe finalmente un segno di chiarezza. Chi ci perde la faccia, la coerenza e la dignità non siamo di certo noi».
Il repertorio è il consueto. T-shirt del luogo (Madonna di Campiglio in questo caso), battute di spirito («Se doveste vedermi al governo col Pd ricoveratemi, ci sarebbe sicuramente qualcosa che non va, potrei aver magari mangiato dei funghi che non dovevo»), refrain sull’Europa dei poteri forti e un richiamo al Milan. Dopo una pedalata verso la val Genova in compagnia della fidanzata Francesca Verdini e un po’ di riposo all’hotel Cristina, quartier generale leghista, Salvini incontra i giornalisti e poi si consegna all’abbraccio osannante della sua gente. Il suo arrivo al tendone è accolto con un tripudio di applausi e una selva di telefoni alzati: lui sale in piedi su una panchina e parte anche il coro da stadio, «un capitano, c’è solo un capitano». Il tendone è affollato, ma l’affluenza è minore degli anni precedenti.
«In Trentino abbiamo dimostrato che cambiare si può e volere è potere — incalza Salvini — se a Roma vogliono andare avanti col partito delle poltrone e della truffa facciano pure, troveranno in noi avversari pronti paese per paese a difendere i risultati raggiunti. Noi siamo pronti, non possono scappare all’infinito dalle elezioni, prima o poi il conto torna: vorrà dire che noi governeremo per i prossimi 15 anni». Il segretario federale della Lega annuncia per il 14 settembre l’incontro con tutti gli amministratori locali e i sindaci del Carroccio: «Se nasce il governo del palazzo, noi risponderemo con i sindaci, le regioni, i territori».
Per le elezioni amministrative del 2020 «la Lega è già pronta — annuncia — non parlo dei nomi, ma il programma e la squadra ci sono: penso che sarà la volta buona, dopo la Provincia, anche per Trento e Rovereto, visto che lì ci sono centri sociali che ragionano a sassate». La porta al Movimento, però, è chiusa: «Nessuna alleanza strana a livello territoriale». L’orso M49? «La vicenda è stata gestita nella migliore delle maniere possibili. Nell’ordinanza si parla di cattura per salvaguardare altre vite».
Maurizio Fugatti ringrazia Salvini «per la coerenza, la costanza e l’onestà che ha messo in questa fase e per quanto ha fatto anche per il bene del Trentino: se in provincia la situazione dei migranti è migliorata è grazie alla sua presenza al ministero dell’interno. Se Pd e Cinque stelle vogliono prendere in giro il popolo italiano e trentino con un governo che non ha il consenso popolare facciano pure, però è chiaro si tratti di un’operazione di palazzo, anche nei confronti del Trentino dove i risultati elettorali alle ultime elezioni politiche, provinciali ed europee sono stati molto chiari». Ma se il governatore del Veneto Luca Zaia chiama i militanti «a fare la rivoluzione», Fugatti smorza i toni: «C’è una manifestazione della Lega in programma, dobbiamo fare in modo che
Gli interventi Fugatti lo ringrazia per il nodo migranti Affluenza in calo rispetto ad un anno fa
sia il più numerosa possibile». Con un eventuale governo giallorosso «porteremo avanti i rapporti istituzionali corretti che il Trentino ha sempre avuto e avrà». Il segretario Mirko Bisesti rimarca la presenza della «Lega in mezzo alla propria gente, non ci chiudiamo nei palazzi per fare alleanze innaturali. Quello che è passato in questo mese è un messaggio bruttissimo, soprattutto per i giovani, cioè che la parola di un politico possa cambiare dall’oggi al domani: credibilità e coerenza per noi sono valori».