I militanti si dividono «I tempi della crisi sono stati sbagliati»
Nazareno: «Ha fatto bene a dire basta». Leandro: un peccato
Sotto il tendone della festa della Lega di Pinzolo le voci dei militanti si dividono. I più si stringono attorno al leader Salvini: «Ha fatto bene a staccare la spina al governo con i 5 Stelle». Non mancano però le critiche, sui tempi e sui modi della rottura: «Paga una certa ingenuità politica, non è stato consigliato bene».
TRENTO La pioggia, dicono, è ormai una tradizione. «Salvini bagnato, Salvini fortunato» scherza Albina Garbaini, al polso i braccialetti d’ordinanza che marcano l’appartenenza: «Io sto con il capitano». Il maltempo non scalfisce minimamente militanti ed elettori: del resto il tendone della festa della Lega occupa quasi per intero il piazzale delle funivie di Pinzolo. La base si stringe attorno a Matteo Salvini: se ha deciso di staccare la spina al governo avrà avuto le sue ragioni. È stato costretto. Così non si poteva andare avanti. Insomma, ha fatto bene. Ma c’è anche chi qualche perplessità non la nasconde.
Il profumo dei crauti inizia a spargersi verso le cinque del pomeriggio, quando i primi partecipanti cominciano ad arrivare per prendere posto ai tavoli più vicini al palco. I volontari lavorano alacremente, si inizia ad accendere i fuochi sotto ai paioli per cuocere la polenta: «Possiamo sfamare fino a mille persone — fa sapere l’onorevole Diego Binelli, indaffaratissimo fra i tendoni — l’anno scorso abbiamo servito ottocento pasti». Nazareno Molesini è addetto alla preparazione proprio dei crauti. Nato a Milano ma residente a Cles, è «leghista dal 1989» e le idee sulla crisi di governo le ha chiarissime: «Era chiaro che Pd e Cinque stelle stessero già tramando alle spalle di Salvini, si è cominciato a capire con l’elezione di Ursula von der Leyen alla commissione europea — sostiene — e lui ha fatto benissimo a dire basta in quel momento. Non poteva farlo subito dopo le europee, altrimenti sarebbe sembrato volesse solo capitalizzare il consenso. Democratici e grillini si sono suicidati, io sono con Matteo». La signora Garbaini per la rabbia «non accende più nemmeno il televisore». Originaria di Tione, volontaria alla festa di Pinzolo da cinque anni, scuote la testa: «Non sono in grado di dire se abbia fatto bene o male ad aprire la crisi di governo — ammette — avrei voluto andasse avanti, almeno provare a governare per cinque anni, ma evidentemente era impossibile, Salvini si sarà accorto di essere circondato da voltagabbana». L’appello, condiviso da tutti è «al voto, subito»: «Il 19 ottobre andrò a Roma. E se non trovo posto sul pullman mi pago il viaggio».
Alla manifestazione di piazza contro il governo PdM5s convocata da Salvini andranno in molti. Sicuramente anche Cinzia e Rita, ormai delle istituzioni fra i militanti leghisti. Alla seconda hanno recapitato la «tessera al merito»: «Sono arrivata a 29 anni di Pontida». Al braccio porta una borsa verde autografata da Bossi e Salvini. Cinzia invece indossa una maglietta con un’enorme foto stampata in bianco e nero: il segretario della Lega la abbraccia e lei ricambia con un uno sguardo languido. Insomma, il Carroccio è una vera e propria fede. A Pinzolo sono venute apposta da Brescia. «Non nascondo che un attimo di perplessità c’è stato — ammette Cinzia — ma io di Matteo mi fido, se ha deciso di aprire la crisi ha fatto bene. Rimanere magari avrebbe significato andare avanti a concretizzare le proposte della Lega, ma con tutti i “no” dei Cinque stelle era impossibile. Noi non molliamo». «Se la Lega finisce all’opposizione nel governo PdCinque stelle? Va benissimo, così invece del 30% alle prossime elezioni prendiamo più del 40%» dichiara Ivano Benedetti, di Trento. «Anche perché non durano, questo governo se si fa non ha comunque futuro. Se l’Italia è ancora una democrazia, noi vogliamo andare subito al voto. Salvini ha fatto benissimo a dire basta, è una persona coerente». Sergio, invece, che abita a Milano ma a Pinzolo ha una seconda casa, non la pensa così: «Ha sbagliato. I tempi, sicuramente. Ed evidentemente non aveva previsto le conclusioni, forse per una certa ingenuità politica, non è sicuramente scafato come quelli del Pd. Magari non è stato consigliato bene. A ogni modo un eventuale nuovo governo non durerà, bisogna andare al voto». Leandro e Tiziana, in vacanza a Campiglio, ci sono «rimasti male»: «Doveva puntare i piedi» dicono. Vengono da Camerino, le ferite del terremoto si leggono negli occhi lucidi della donna: «L’importante è che torni presto al governo e ci aiuti. Dia una mano agli italiani».
Cinzia All’inizio ero perplessa, ma di lui mi fido
Ivano Alle prossime elezioni il Carroccio sarà al 40%