Fraccaro sale: ipotesi da vicepremier
L’indiscrezione sta circolando in queste ore: Riccardo Fraccaro — che nel governo giallo-verde è stato ministro per i Rapporti con il Parlamento — potrebbe essere indicato come vicepremier, subentrando così a Luigi Di Maio, «degradato» a ministro semplice. Con lui, un esponente del Pd, per affiancare il presidente Conte: una mossa che permetterebbe di tagliare il nodo gordiano della vicepresidenza che sta paralizzando le interlocuzioni tra dem e 5 Stelle.
Il dialogo tra i due partiti che andranno a comporre il prossimo governo si è arenato infatti sulla casella della vicepresidenza: al Pd non sta bene che un premier 5 Stelle abbia un vice dello stesso colore politico. Semmai i vicepremier dovranno essere due — nel ragionamento del Pd — e comunque non Di Maio, perché il contrappeso naturale — che dovrebbe essere Zingaretti — non si può dimettere dalla presidenza della Regione Lazio.
Per questo il borsino del totoministri ipotizza la soluzione Fraccaro, tra i più fidati e fedeli di Di Maio. Oltre a lui, l’altro vicepremier in quota dem potrebbe essere Andrea Orlando oppure Dario Franceschini.
Ma nelle ipotesi che circolano in queste ore, Fraccaro è dato in corsa anche per il ministero delle Riforme, che però il Partito democratico potrebbe rivendicare a sé.
In tema di riforme — e non a caso, forse per manifestare un suo interesse al dicastero — Riccardo Fraccaro ha pubblicato un post su Facebook: «Il M5S intende portare avanti i propri temi, che dovranno essere i pilastri fondanti di un nuovo Governo e non accetteremo che vengano messi in discussione».
Tra i temi evidenziati il «taglio dei parlamentari che dovrà essere la priorità del calendario d’Aula: manca solo un voto per approvare definitivamente questa storica riforma. Solo con il sì all’intesa su questo e gli altri punti programmatici del M5S si può andare avanti nell’interesse dei cittadini».