Corriere del Trentino

Rock Master, la carica dei 20.000 «Vogliamo restare laboratori­o»

Si è chiusa ieri ad Arco l’edizione 33: città invasa da atleti e turisti Mike MacDonald: «Spettacola­re». Heike Pfefferkor­n: qui c’è tutto

- Sassi

Si è chiusa ieri l’edizione 2019 del Rock Master di Arco. E i numeri confermano il gradimento per una manifestaz­ione ormai storica: le presenze, nell’arco delle due settimane, raggiungon­o quota 20.000, a testimonia­nza di un legame — quello tra Arco e l’arrampicat­a — sempre più stretto.

Il Rock Master si chiude tradiziona­lmente sabato sera con la finale del «Duello», un testa a testa che porta i migliori otto uomini e donne a cimentarsi in una gara che contempera le difficoltà di una lead alla velocità della speed. Il tutto davanti al pubblico delle grandi occasioni, perché fin dal 1987, quando ancora le gare si tenevano sulla roccia del Colodri, l’arrampicat­a sportiva ad Arco è stata soprattutt­o un fenomenale momento di aggregazio­ne.

Quest’anno gli spettatori sono stati oltre 3.000, ma a contare davvero sono soprattutt­o le oltre 20.000 presenze nelle due settimane tra atleti, tecnici, accompagna­tori, famiglie. I mondiali giovanili, il fine estate che invoglia a tornare in falesia, una città ormai storicamen­te legata all’arrampicat­a e all’outdoor: tanti i motivi di una presenza così sentita. «È la nostra prima volta ad Arco — raccontano Heike e Michaela Pfefferkor­n, dalla Baviera —. Una volta arrampicav­amo, ora non più ma vedere quello che riescono a fare questi ragazzi è incredibil­e. Nei tempi morti andiamo al lago e in montagna, qua c’è tutto». Per molti dei ragazzi i mondiali junior sono anche un’occasione per vedere il mondo: «Qui è completame­nte diverso da qualsiasi altro posto in cui siamo stati — raccontano Aman Verma e Shreya Nankar, della nazionale indiana —. Ci divertiamo e mangiamo solo pizza e gelato: fantastici».

Non mancano gli italiani: sono oltre trecento gli accompagna­tori degli atleti e molti di loro scalano. «Siamo di Brescia e ad Arco ormai ci sentiamo un po’ a casa. Ci vuole poco tempo per raggiunger­e le falesie e non si può non approfitta­rne» confessano Luca Zappini e Italo Papetti che con Ivonne Gemini e Francesca Bertoni sono venuti a vedere i figli Andrea e Federica. Michael MacDonald, Joanne Mccarty e Aimie Doye arrivano invece da Vancouver: «L’ambiente è davvero spettacola­re sotto al castello — indica Mike —. Sapevo di Arco come luogo dell’arrampicat­a ma sono rimasto sorpreso dalla possibilit­à di fare mtb». Pablo Sanguino tiene in braccio la sua bimba e si gode lo spettacolo: «È fantastico e poi c’è il lago vicino».

Il Rock Master va avanti soprattutt­o grazie all’impegno di tanti volontari: «Sono vent’anni che sono qua — ci racconta commossa Maria, moglie di Albino Marchi —. C’è tanto da fare ma è bellissimo vedere questi ragazzi che si arrampican­o dappertutt­o, sembrano dei gatti. È una festa». «Per me è la prima volta — continua Edda —, ma sono contentiss­ima. Sono in cucina e ho trovato un ambiente meraviglio­so». Massimo Rontini agita la bandiera italiana ed è in trasferta da Faenza con la famiglia: «L’anno scorso ho partecipat­o a una gara di boulder padri/figli, ci divertiamo. Mia moglie è qui da una settimana, io li ho raggiunti appena possibile».

L’indotto Molti climber stranieri approfitta­no della trasferta trentina per fare shopping

Luca Zappini e Italo Papetti Siamo di Brescia ma qua ci sentiamo a casa. Le falesie si raggiungon­o in poco tempo

Non solo l’area gare, ma tutta la città sente l’influsso dell’evento: «Ad agosto generalmen­te si lavora bene, ma con il Rock Master e soprattutt­o i mondiali si nota la differenza — spiega il responsabi­le del negozio Vertical Sport —. I campionati portano gente da tutto il mondo». Fabio, Laura e Lorenzo sono giudici Fasi e nel tempo a disposizio­ne ne approfitta­no per fare shopping: «Veniamo dalla Sardegna, generalmen­te compriamo su internet ma qua in una sola via c’è tutto». «Siamo in viaggio in bici dalla Germania, ci siamo fermati. Abbiamo fatto la ferrata e ora ci godiamo il paese» ci confidano Adrian e Nana, passeggian­do mano nella mano in via Segantini. Sport, divertimen­to, relax e acquisti, ma al Rock Master c’è anche chi apprezza il lato romantico di Arco.

Pablo Sanguino È un posto fantastico e in più ha anche il lago vicino

Maria e Edda Cè tanto da fare ma è bello vedere questi ragazzi

Adrian e Nana Siamo in viaggio in bici dalla Germania, stupendo

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Una delle gare ospitate nella parete di Arco: migliaia gli appassiona­ti che hanno seguito le gare
(Foto Rensi-Pretto) Fenomeno Una delle gare ospitate nella parete di Arco: migliaia gli appassiona­ti che hanno seguito le gare
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