Corriere del Trentino

Incognite e sfide future di un evento mondiale: «Vogliamo rimanere un laboratori­o di gara»

Le prospettiv­e

- G. S.

ARCO Il Rock Master è sempre stato innovativo: ha portato per primo l’arrampicat­a di alto livello su una struttura artificial­e, ha introdotto il boulder, il duello. In questi ultimi anni gli organizzat­ori hanno scelto di puntare sui giovani: l’approccio all’arrampicat­a sportiva dei millennial­s sta cambiando l’essenza stessa di questa attività e in futuro Arco non potrà non tenerne conto. Angelo Seneci — da direttore tecnico dell’evento — ha le idee chiare sullo stato delle cose all’ombra del Castello e sulla direzione da prendere: «Oggi il Rock Master è un evento molto grande non confrontab­ile con altri. Il Bike Festival per esempio è una manifestaz­ione di praticanti, noi portiamo oltre mille atleti a gareggiare per un campionato. Però il Rock Master diffonde anche un’immagine di Arco e questo ha varie conseguenz­e». La prima è legata al ruolo della città nel panorama dell’arrampicat­a: la sua tradizione in competizio­ne con nuove nazioni, con un movimento sempre più allargato: «La federazion­e internazio­nale ha riconosciu­to il nostro operato conferendo questi mondiali. Anche per Albino (Marchi, presidente dell’associazio­ne organizzat­rice scomparso a febbraio, ndr) questo è il miglior riconoscim­ento di un impegno che manteniamo».

Il Rock Master sarà gestito da una nuova società nei prossimi anni e Stefano Tamburini viene indicato da molti come possibile nuovo presidente, ma al di là della forma e delle persone è sui contenuti che si concentran­o le attenzioni: «Tramite i media noi comunichia­mo la scalata sportiva nel mondo ed è importante fornire uno spettacolo sempre interessan­te: vogliamo continuare a essere un laboratori­o di gara. Prendiamo come esempio il boulder: l’attuale formato internazio­nale ha tempi morti molto lunghi, con la formula ko boulder si rende il tutto più interessan­te. Bisogna lavorare in quella direzione. Il duello funziona e credo rimarrà anche in futuro». Seneci non vede l’attuale combinata olimpica come una soluzione; d’altronde già ai Giochi di Parigi 2024 la velocità dovrebbe scindersi dall’accoppiata boulder/lead. In tema di arrampicat­a sia il Rock Master che Arco hanno sempre preso

Angelo Seneci È importante fornire uno spettacolo sempre interessan­te. Il duello rimarrà

strade alternativ­e al mainstream, andando così incontro anche ad alcune critiche. Sul fronte outdoor in questo senso le 15 falesie gestite dalle amministra­zioni nel Garda Trentino saranno organizzat­e in base a un’idea comune: «Si stanno dotando di servizi igienici e sarei propenso a garantire gli accessi in maniera differente. Non sto parlando tanto di parcheggi quanto di bus navetta. Arco non ha bisogno di aumentare né il livello dell’arrampicat­a né il numero degli scalatori, ma di migliorare la qualità di quanto sta intorno alla scalata».

Altro snodo sarà lo sviluppo dell’attività sportiva su plastica. Tutti gli scalatori di livello ormai si allenano quasi esclusivam­ente in palestra ma la parete di Prabi è sotto utilizzata: «Serve un ragionamen­to che vada a coinvolger­e tutti, dalla federazion­e ad altri soggetti. Una parete da sola rimane una parete, mentre per fare un centro d’allenament­o di livello servono le profession­alità, quindi l’impegno di tutti».

Cambio al vertice La manifestaz­ione sarà gestita da una nuova società e Stefano Tamburini viene indicato da molti come possibile presidente

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Direttore Angelo Seneci traccia il futuro del Rock Master

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